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I PROGETTI PER L’AMBIENTE E LA COLLETTIVITÀ

RIDRACOLI E IL RECUPERO DELLE ANTICHE INFRASTRUTTURE

Dopo la costruzione della Diga, l’impegno dell’allora Consorzio Acque sul fronte ambientale è stato quello di minimizzare l’impatto prodotto dall’opera sul territorio, mentre sul fronte dello sviluppo sociale, culturale ed economico da subito si è operato per perseguire vari obiettivi, a partire dal recupero delle antiche infrastrutture del Borgo di Ridracoli, a valle della Diga, che era destinato a un inarrestabile declino, dopo la quasi scomparsa per emigrazione della popolazione. La Società ha ripristinato gli edifici più significativi e sviluppato un programma di recupero, con l’obiettivo di salvaguardare un’importante traccia della presenza umana nell’alta valle bidentina, destinandola a luogo deputato a un turismo amico della natura.
Le strutture ricettive sorte impegnano i giovani del luogo in un’attività economica che propone, ed impone, la tutela del territorio e la manutenzione del patrimonio ambientale e infrastrutturale.

LA DIGA VIENE VISTA DALLA SOCIETÀ ANCHE COME UNA RISORSA PER VALORIZZARE L’AMBIENTE.

Il principio di base è quello di accogliere studenti, cittadini, gruppi sociali, turisti italiani e stranieri, a cui far conoscere il sistema Diga e il territorio circostante nelle sue varie e qualificate valenze, con l’ausilio di un valido servizio di guide.
È stata inoltre aperta alla pesca sportiva una parte delle sponde del lago, attività subordinata allo studio sulle condizioni ittiogeniche dell’invaso e controllata attraverso un servizio di vigilanza “a vista” delle aree di pesca.
Infine, in presenza di condizioni meteorologiche favorevoli, è possibile visitare il lago per mezzo di un natante elettrico.

46.220 PERSONE HANNO VISITATO LA DIGA NEL 2019.

L’IMPORTANZA DI IDRO – ECOMUSEO DELLE ACQUE DI RIDRACOLI

Nello Statuto di Romagna Acque è previsto che la Società “possa concorrere, nelle forme ritenute più opportune, a programmi e iniziative di valorizzazione ambientale, crescita culturale ed equilibrato sviluppo economico e sociale”.
In tale contesto, a fianco dell’antico Borgo di Ridracoli, da luglio 2004 la Società ha realizzato “Idro – Ecomuseo delle acque di Ridracoli”, che è stato poi ristrutturato e riaperto con un allestimento rivisitato e rinnovato nel marzo 2018.

IL PROGETTO COMPLESSIVO DI IDRO RUOTA ATTORNO AL CONCETTO DI “MUSEO DIFFUSO SUL TERRITORIO”.

Composto da vari spazi tematici e in grado di soddisfare la curiosità e suscitare l’interesse di un numero crescente di visitatori, l’ecomuseo è articolato in varie strutture e crea un sistema aperto, continuamente implementabile, con spazi dedicati a proposte culturali innovative e ad esperienze non riproducibili altrove. Consente inoltre un’ottima organizzazione logistica legata ai servizi e una più efficace cura del territorio, dal momento che ne migliora la conoscenza e permette l’approfondimento delle problematiche ivi affrontate.
Partecipazione, condivisione, accessibilità totale ma anche divertimento: queste le parole chiave della filosofia alla base del nuovo Idro, dove la semplice fruizione lascia il posto a un’esperienza emozionale.

GRAZIE AL NUOVO ALLESTIMENTO, PIÙ IMMERSIVO E COINVOLGENTE, I VISITATORI SONO ANCORA PIÙ PROTAGONISTI.

La sostenibilità, i cambiamenti climatici, i servizi ecosistemici, il rapporto uomo-natura sono solo alcuni degli elementi tematici affrontati, pur mantenendo la centralità del tema della risorsa idrica a cui il sistema è naturalmente vocato.
Fin dalla sua nascita, Idro rappresenta una struttura importantissima per Romagna Acque, sotto vari punti di vista. È polo d’eccellenza in una logica di didattica, soprattutto rivolta alle giovani generazioni, che ha come obiettivo la corretta informazione sull’unicità della risorsa idrica e sul suo corretto utilizzo: informazione che nel nuovo allestimento si arricchisce di particolari che vanno di pari passo con la crescita della Società in termini di infrastrutture (vedi il recente potabilizzatore della Standiana, a Ravenna) e di reti.
La sua attività di divulgazione è sempre attiva e un esempio è rappresentato dal progetto “La mia acqua”, promosso da Romagna Acque, che coinvolge 80 classi all’anno, per 2.000 studenti, delle scuole dei territori di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.
Idro è anche importante in termini di richiamo turistico: Ridracoli è ormai da anni un polo di attrazione per tutto l’Appennino forlivese, con ricadute assai positive per l’intero territorio. E Romagna Acque ha a cuore da sempre, fin dalla sua nascita negli anni sessanta, le sorti dei territori in cui opera, principalmente di quelli in cui sorge la Diga, che dopo mezzo secolo rimane il suo “serbatoio” più importante, e in qualche modo il suo simbolo.

IN 15 ANNI DI ATTIVITÀ IDRO HA VISTO PASSARE OLTRE 750 MILA VISITATORI TRA STUDENTI, FAMIGLIE, ADULTI E BAMBINI, CITTADINI E TURISTI, ITALIANI E STRANIERI.

Un successo di cui non parlano solo i numeri, ma anche le testimonianze lasciate negli anni dai visitatori che hanno trovato nel museo la celebrazione e la sintesi del contesto geografico, imponente e di estrema bellezza, in cui il museo stesso si trova inserito.

IL CENTRO OPERATIVO DI CAPACCIO COME POLO CULTURALE

Molto importante, per i risvolti previsti nei rapporti con il mondo della cultura e della ricerca, è il Centro Didattico, con annessa foresteria, che si trova in località Capaccio di Santa Sofia. La struttura, identificata quale Centro Operativo della Società, immersa nel verde e dotata di strumenti tecnologicamente avanzati, ha già ospitato stage universitari e convegni di livello nazionale ed internazionale a cui hanno preso parte personalità di rilievo in ambito culturale e della tecnica idraulica, geologica e ambientale.

IL PROTOCOLLO D’INTESA CON IL PARCO DELLE FORESTE CASENTINESI PER INCENTIVARE ATTIVITÀ TURISTICO-AMBIENTALI

A maggio 2014, la Società ha firmato un protocollo d’intesa con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna (dove si trova la Diga di Ridracoli) per la promozione di politiche di sviluppo di attività turistico-ambientali. In passato i due enti avevano siglato un analogo protocollo di intenti, che ha permesso di verificare i benefici di una pianificazione e programmazione condivisa di interventi nel campo turistico, educativo ed ambientale.
Con questo nuovo protocollo, le parti si impegnano, nei limiti dei rispettivi ruoli, a far convergere le reciproche azioni verso obiettivi condivisi di sviluppo di attività turistico-ambientali.
Sono state identificate diverse possibili tipologie di intervento.
• Azioni congiunte di tutela del Parco, delle biodiversità e delle connesse reti e infrastrutture turistiche.
• Sviluppo della ricerca scientifica in vari ambiti operativi, quali:

– le metodologie di intervento per contenere il trasporto di sostanze solide ai fini di tenere sotto controllo l’interramento dell’invaso;

– le capacità di trattenuta di CO2 da parte delle diverse tipologie di bosco presenti nel bacino di raccolta dell’invaso;

– la tutela delle acque interne ad aree protette.

• Iniziative di promozione turistica del territorio attraverso azioni di collaborazione con altri soggetti del settore, al fine di sviluppare attività sinergiche di formazione, ricerca e didattica.

IL CABLAGGIO DELLA FIBRA OTTICA

FIBRE RISERVATE AD APPLICAZIONI INTERNE ALLA SOCIETÀ
(telecontrollo, rete informatica, voip, videosorveglianza)

FIBRE DI PROPRIETÀ DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER LA RETE LEPIDA

FIBRE A DISPOSIZIONE DEGLI OPERATORI DI TELECOMUNICAZIONE PER SERVIZI ALLE IMPRESE E AI CITTADINI

L’attività relativa alla fibra ottica, al pari di altre, non fa parte del core business primario della Società ma si è sviluppata via via nel corso degli anni diventando, fra le altre cose, un importantissimo supporto per lo sviluppo di diverse aree in cui opera Romagna Acque.
La Società si è da tempo resa consapevole della grande potenzialità contenuta nelle proprie infrastrutture, compresa la rete in fibra ottica utilizzata per il telecontrollo e telecomando dell’Acquedotto della Romagna e degli impianti annessi.
Con l’intento di dare la massima valorizzazione a questa risorsa, in piena sinergia con gli Enti locali Soci, la Regione Emilia-Romagna e le altre realtà di public utilities del territorio, sono stati individuati due grandi obiettivi:

contribuire alla costruzione della rete telematica avanzata delle pubbliche amministrazioni romagnole, fungendo da dorsale geografica ad alta copertura territoriale;

rendere disponibili diffusamente nel territorio i vantaggi derivanti dalla presenza di infrastrutture per telecomunicazioni in banda larga, con le relative ricadute in termini di servizi al cittadino, alle realtà produttive e agli operatori turistici

Con tali intenti, fin dal 1997, Romagna Acque ha coordinato il gruppo di lavoro tecnico degli Enti e delle società romagnole, che ha studiato e messo a punto le prime ipotesi operative; attività che ha trovato poi piena attuabilità grazie all’intervento della Regione con la realizzazione della rete regionale “Lepida”.

IN ROMAGNA LA RETE REGIONALE SI BASA SULLE DORSALI OTTICHE REALIZZATE DA ROMAGNA ACQUE.

Tale rete si caratterizza fortemente per:
l’integrazione con pari dignità dei territori “svantaggiati” (vallate, zone periferiche), che, risultando poco appetibili da parte degli operatori privati, rischiano di rimanere emarginati dai processi in corso legati all’e-government;
l’altissima potenzialità del mezzo trasmissivo, con capacità di banda pressoché illimitata, sicuramente capiente anche per le esigenze evolutive del lungo periodo;
la disponibilità di una rete che consente agli Enti Soci un fortissimo abbattimento dei costi di esercizio per le telecomunicazioni;
l’attuazione di un progetto che non si sovrappone a eventuali iniziative di operatori privati, ma ne integra il processo, ritagliando opportuni vantaggi alle Pubbliche Amministrazioni.

IL PROTOCOLLO D’INTESA CON IL 118

ROMAGNA ACQUE OPERA SECONDO UNA LINEA D’AZIONE MIRATA AL CONTINUO MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA.

In quest’ottica, a maggio 2019 la Società ha firmato un protocollo d’intesa con la Centrale Operativa 118 Romagna del Servizio Sanitario Emilia-Romagna.
Il protocollo avrà durata fino al 31 gennaio 2023 e, al pari di quelli analoghi già in essere con i Vigili del Fuoco e con il Soccorso Alpino,parte dalla necessità di garantire un livello di sicurezza maggiore ai propri dipendenti, arrivando anche a fornire maggiori servizi al territorio in cui Romagna Acque interviene.
La progressiva antropizzazione del territorio e i cambiamenti meteoclimatici aumentano infatti la fragilità delle infrastrutture e i rischi di danni: per fornire risposte adeguate occorre disporre di una capacità di intervento tempestiva e competente da parte degli organi preposti.
Il modello operativo di Romagna Acque in condizioni di emergenza già prevede l’utilizzo di tecnologie evolute, procedure codificate, personale specializzato e mezzi dedicati.
Le capacità di intervento devono però essere continuamente migliorate.

IN QUEST’OTTICA DI OTTIMIZZAZIONE COSTANTE È FONDAMENTALE UNA PROFICUA E SINERGICA INTEGRAZIONE CON GLI ALTRI SOGGETTI PREPOSTI ALLA SICUREZZA DELLE PERSONE E DEL TERRITORIO.

L’accordo prevede in questo senso una maggior conoscenza delle aree di attività comuni, lo sviluppo di attività di formazione reciproca e la definizione di procedure operative condivise: modalità che possono produrre una ricaduta positiva sulla pubblica incolumità e sulla sicurezza degli operatori durante le operazioni di soccorso e nei casi di emergenza.
Per il Sistema 118 Romagna si tratta inoltre di un’opportunità per migliorare ancora di più la rete delle destinazioni per l’elisoccorso attraverso il monitoraggio e l’individuazione di siti di atterraggio in aree isolate che possono risultare di grande utilità per il soccorso a personale operante e a residenti e turisti che frequentano le zone appenniniche. Viene poi migliorata la cartografia della Centrale Operativa con il continuo aggiornamento degli stradari di territori a bassa densità abitativa e con la possibilità di individuare meglio i luoghi di intervento.
Fra le attività concrete previste dal protocollo, si segnalano esercitazioni di emergenza e momenti di incontro seminariale.