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IL SERVIZIO DI MANUTENZIONE: UNA GARANZIA DI EFFICIENZA IMPIANTISTICA IN TUTTE LE CONDIZIONI DI ESERCIZIO

Nel corso del 2019 la Società ha deliberato e riproposto ad ATERSIR il proprio Programma degli Interventi (PdI 2020-2023), strumento fondamentale della pianificazione dell’attività.
Nel tempo si è però reso necessario apportare alcune modifiche a tale programma, relativamente ad alcuni aspetti quali ad esempio: tempi di attuazione, importi o tipologia di alcuni interventi, e in certi casi c’è stato bisogno di prevederne di nuovi.
La necessità di apportare queste modifiche è emersa a volte nelle fasi di affinamento della progettazione, altre volte per imprevisti sopraggiunti nelle fasi esecutive piuttosto che per mutamenti delle esigenze: si pensi alle criticità emerse nell’ambito degli eventi metereologici della primavera-estate 2017 e della primavera del 2019, che hanno richiesto interventi emergenziali per assicurare l’approvvigionamento ad alcune tipologie di utenze. Pertanto si è provveduto all’aggiornamento della programmazione di tutti gli interventi con cadenza annuale fino a tutto il 2023.

I NUOVI OBIETTIVI GENERALI DELLA PIANIFICAZIONE SONO ORIENTATI, IN SINTESI, A DARE ADEGUATA RISPOSTA A TUTTI GLI ASPETTI, QUANTITATIVI E QUALITATIVI, DI SICUREZZA DELL’APPROVVIGIONAMENTO IDRICO, NEL RISPETTO DEL D. LGS. 152/2006.

Si ricorda che il territorio ha subito nell’ultimo decennio quattro emergenze idriche, tra cui l’ultima nella primavera del 2019 (risoltasi con le piogge di aprile-maggio), che hanno pesantemente condizionato l’approvvigionamento idrico da Ridracoli.
In questo contesto, i nuovi obiettivi della pianificazione sono finalizzati anche a soddisfare i recenti ulteriori adempimenti regolatori, fra cui la necessità di assicurare un continuo miglioramento chimico-fisico ed organolettico dell’acqua distribuita.
Il PdI, inoltre, tiene conto del progressivo invecchiamento della rete dell’Acquedotto della Romagna e quindi della necessità che, in un orizzonte di medio periodo, dovranno essere eseguiti interventi strategici per garantire un efficace funzionamento delle principali opere (condotte ed impianti).
La realizzazione delle opere di ampliamento di reti ed impianti o di miglioria e manutenzione straordinaria permetterà di garantire il mantenimento anche per il futuro degli attuali livelli di servizio all’utenza.
Si tratta di opere in alcuni casi anche di notevole importo e di grande impegno tecnico, che mobilitano le conoscenze tecniche maturate nella Società in decenni di gestione dei sistemi acquedottistici.
In considerazione delle esigenze espresse, delle stringenti necessità e anche dell’andamento dei cambiamenti climatici – che sembrano manifestare accelerazioni non conosciute che potranno richiedere approcci differenziati nel tempo – appare indispensabile un netto miglioramento della capacità di sviluppo dei progetti e della loro gestione con particolare riferimento al controllo dei tempi di approvazione che potranno richiedere accordi speciali.
Riepilogando si dovrà:
• garantire una dotazione impiantistica in grado di fornire la risorsa idrica anche in annate siccitose;
salvaguardare al meglio le strutture dal rischio d rotture o disservizi importanti;
mirare al miglioramento dei sistemi di potabilizzazione e di conseguenza della qualità della risorsa distribuita;
analizzare i rischi per fornire una qualità dell’acqua sempre migliore;
abbassare il rischio di approvvigionamento anche attraverso l’arricchimento e la diversificazione delle fonti idriche, in considerazione dell’ulteriore necessità di ridurre lo sfruttamento di acque profonde mediante un progetto e un piano di migliorie e manutenzioni ordinarie e straordinarie.

Dopo avere focalizzato le criticità dell’attuale sistema infrastrutturale sono stati sviluppati specifici studi e ricerche per individuare e attuare le soluzioni tecniche più efficaci.

In particolare, nel 2019 le attività di manutenzione hanno riguardato principalmente i seguenti aspetti.

Gli interventi di manutenzione straordinaria delle condotte adduttrici principali soggette a deterioramento interno/esterno sono possibili solo con prolungati fuori servizio delle condotte stesse. Con la dotazione impiantistica attuale (assenza di chiusure ad anello efficaci) non sono possibili interventi programmati di manutenzione straordinaria senza causare disservizi prolungati di fornitura alle utenze interessate. Nella strategia adottata, la Società prevede la realizzazione di condotte a supporto delle condotte adduttrici principali esistenti (chiusure ad anello) per permettere manutenzioni straordinarie programmate e/o alla bisogna senza provocare disservizi di utenza.
Si è proceduto alla valutazione di soluzioni per il ripristino della corrosione passante nelle appendici di scarico, senza prolungati fuori servizio della condotta adduttrice principale, e per il possibile recupero/bonifica del tronchetto interessato da corrosione interna su condotte in acciaio. Si stanno valutando sistemi per bonificare la condotta senza necessità di scavo della condotta interessata limitando il disservizio per l’utenza.
Le modifiche dei sistemi di scarico su alcuni tratti di condotte hanno permesso la bonifica dei tronchetti di scarico (adottati su un tratto della condotta Cesenatico-Bellaria).
È stato realizzato il monitoraggio degli interventi di ripristino perdite e riparazione rotture su archivio storico.
Si è svolto il monitoraggio dello stato di corrosione interna per verificare il deterioramento e la vita residua delle condotte in acciaio (metodologia in corso nella cosiddetta “condotta principale Santa Sofia-Monte Casale” e da estendersi su altre tratte).

Nello sviluppo del piano di efficientamento energetico sono state realizzate le seguenti attività.
È stata messa a regime l’implementazione dell’archivio dei consumi di energia elettrica utilizzata e prodotta, creando la base-dati che consente il monitoraggio dei consumi specifici (kWh/m3) delle forniture con incidenza elevata e/o su zone /aree specifiche.
È stato messo a regime il sistema di rilevamento KPI sui principali impianti e/o aree produttive.
Sono state sostituite macchine (pompe, motori, ecc.) nell’ottica di una maggior efficienza energetica.
• Sono state effettuate regolazioni e modifiche idrauliche che consentono un minor utilizzo di energia elettrica per sollevamento. A riguardo, è in corso di completamento l’implementazione di un nuovo modello della rete dell’Acquedotto della Romagna che potrà consentire un miglior utilizzo delle reti di adduzione, a seguito della fornitura di un simulatore idraulico. Il nuovo modello, che andrà a sostituire quello precedentemente implementato, consentirà:
• maggior sicurezza idraulica;
minori consumi energetici legati alla gestione del sistema idraulico;
• verifica idraulica per la realizzazione di nuove condotte da prevedersi nel PdI;
controllo in tempo reale dello stato di funzionamento della rete dell’Acquedotto della Romagna, per anticipare malfunzionamenti e avere un monitoraggio continuo.

Sono state completate le prime fasi di studio finalizzate al miglioramento dell’approvvigionamento idropotabile delle aree montane e collinari non interconnesse all’Acquedotto della Romagna, in cui si sono definiti i seguenti aspetti.
• Individuazione delle modalità di potenziamento delle fonti di carattere sorgentizio.
• Approfondimento delle modalità di intervento per il miglioramento degli apparati di captazione esistenti e per la realizzazione di nuovi campi sorgentizi:
– individuazione delle aree passibili di sbarramento e verifica della loro capacità di invaso;
– verifiche preliminari di tipo geologico e geomeccanico del sito di sbarramento e del perimetro idraulico sotteso dall’invaso;
– analisi idrologiche e idrauliche volte a una prima definizione dei volumi idrici ritraibili dalle singole opere;
– prima definizione dello schema idrico di adduzione ottimale al fine di allacciare i principali centri abitati di interesse.

Sono state anche completate le prime fasi di studio finalizzate al miglioramento dell’approvvigionamento idropotabile delle utenze interconnesse all’Acquedotto della Romagna.

Si tratta di interventi a carattere strutturale e strategico a servizio di abitati interconnessi al sistema dell’Acquedotto della Romagna e hanno come scopo principale l’aumento della disponibilità della risorsa in annate siccitose.
Le strutture oggetto di studio sono:
• grandi dighe;
• opere di presa;
• nuove interconnessioni con sistemi idrici esistenti;
• condotte di adduzione e potabilizzatori con potenzialità adeguata.

• La messa a regime di un impianto di sedimentazione fanghi presso l’impianto Bassette di Ravenna ha consentito di ridurre il costo dello smaltimento fanghi prodotti dall’impianto di potabilizzazione.
• La valutazione periodica dei costi di mercato per lo smaltimento fanghi da metà 2018 e nel corso del 2019 ha evidenziato un aumento significativo del servizio, dovuto essenzialmente alla chiusura di siti destinati allo smaltimento e/o recupero.
• Si sta inoltre valutando l’adozione di diverse modalità per la disidratazione spinta dei fanghi che consentirebbe una riduzione dei costi di smaltimento degli stessi.

In attuazione alla Delibera dell’Assemblea n. 9 del 3/8/2018, dall’1/1/2019 l’Area Produzione e Gestione Acqua e Energia è stata implementata con un nuovo servizio denominato “Servizio Migliorie Impiantistiche”.
Tale servizio, oltre alla completa gestione dei due accordi quadro manutentivi in essere presso Romagna Acque, si è da subito attivato per verificare la possibilità di implementazione della manutenzione degli impianti della Società attraverso tecnologie che abbiano la finalità di prevenzione, ottimizzazione e miglioramento delle stesse.
È stato quindi effettuato nel corso del 2019 uno studio di “assessment di manutenzione”, propedeutico ad analizzare la validità e l’affidabilità degli attuali processi manutentivi applicati, ed è stata fatta una valutazione di massima sugli asset aziendali sui quali prevedere e sviluppare le tecniche e metodologie analitiche predittive.

L’assessment si è concluso nel corso dell’anno 2019 con l’elaborazione di un report contenente:
• grafico a ragnatela generale di affidabilità e manutenzione;
• grafico a ragnatela per ogni categoria;
• analisi swot per ogni categoria;
• azioni veloci “costo zero”;
• roadmap di implementazione per la digitalizzazione della manutenzione con tempi, metodi e prima identificazione dei ritorni attesi per ogni attività suggerita;
• supporto alla software selection in merito alla prossima gara per l’applicazione di un software di asset management.

A seguito di tali conclusioni e con la collaborazione di tutti i servizi coinvolti, il Servizio Migliorie Impiantistiche sta coordinando un gruppo di lavoro dedicato alla manutenzione predittiva sugli impianti, con la stesura di un progetto pilota, opportunamente individuato nell’impianto di Potabilizzazione della Standiana, allo scopo di verificare l’applicazione delle tecniche analitiche predittive.
In base ai risultati di questo progetto pilota e dopo opportuna analisi dei costi/benefici, si valuteranno gli approcci più opportuni per le attività manutentive future.