LETTERA AGLI STAKEHOLDER

Cari Lettori,

quella che state per leggere è la quarta edizione del Bilancio Integrato redatta da Romagna Acque – Società delle Fonti S.p.A., dopo quindici edizioni di Bilancio di Sostenibilità.

Per come è inteso dalla norma che lo ha introdotto, questo strumento presuppone una decisa ottimizzazione dei processi informativi interni e si concretizza in un documento comunicativo in grado di rappresentare il modo di pensare integrato del management e di tutta l’organizzazione.

Al tempo stesso, ha lo scopo di coinvolgere in maniera sempre più completa e organica le diverse aree e le molteplici professionalità che concorrono all’operato quotidiano di Romagna Acque.

La scelta di redigere annualmente un Bilancio Integrato vede ormai confermati stabilmente gli sfidanti obiettivi che ci hanno portato a intraprenderla: superare la semplice logica della rendicontazione annuale puntando a una serie di aggiornamenti rendicontativi, settore per settore, resi noti tramite i più agili strumenti on line, per fornire agli Stakeholder rendicontazioni sempre più puntuali.

Per questo, il documento che avete fra le mani contiene informazioni rilevanti sia di tipo finanziario sia di tipo non finanziario.

PER UNA SOCIETÀ COME LA NOSTRA, IL BILANCIO INTEGRATO HA DUNQUE L’OBIETTIVO DI RAPPRESENTARE UN ULTERIORE PASSO AVANTI IN TERMINI DI CHIAREZZA COMUNICATIVA E COMPLETEZZA NELL’ESPOSIZIONE DELLE INFORMAZIONI.

Il 2022 è stato un anno di ritorno alla normalità dopo i due anni precedenti condizionati dal Covid, che hanno lasciato comunque un segno, sia in senso generale che, in particolare, a livello di organizzazione interna.

Romagna Acque, infatti, come molte altre realtà, ha mantenuto per esempio modalità operative ibride in diverse attività quotidiane (riunioni, incontri, assemblee), riconoscendone la funzionalità e in certi casi anche la maggior sostenibilità – intesa, in particolar modo, come risparmio di energie e di risorse; al tempo stesso, però, ha scelto, laddove possibile, di tornare a operare in presenza, per l’importanza del contatto diretto in molteplici campi del suo agire.

ROMAGNA ACQUE, INOLTRE, PER DIMENSIONE, CAPACITÀ ECONOMICA E FINANZIARIA, PER LE OPERAZIONI INFRASTRUTTURALI CHE DEVE ATTUARE E, SOPRATTUTTO, PER GLI STRETTI LEGAMI CON TUTTO IL TERRITORIO, HA DIMOSTRATO, DURANTE LA PANDEMIA E OLTRE, DI POTER RIVESTIRE UN RUOLO DI VOLÀNO ECONOMICO TERRITORIALE IN UNA FASE DI EVIDENTE DIFFICOLTÀ.

Questo ruolo si è reso purtroppo nuovamente necessario, a fronte delle ulteriori emergenze sorte dopo il Covid.

La prima, comune al mondo, è la guerra russo-ucraina: esplosa all’inizio del 2022, ha condizionato pesantemente molti aspetti della vita quotidiana ed economica anche in questa parte del globo, generando problematiche connesse all’improvvisa scarsità di alcuni materiali e al rincaro dei prezzi, che hanno influito sulla capacità di spesa dei cittadini e di investimento delle amministrazioni pubbliche. Per Romagna Acque, particolarmente impattante è stato l’aumento dei prezzi dell’energia.

La seconda riguarda il 2023 – e pertanto la rendiconteremo meglio nel prossimo Bilancio Integrato – ma non è certo possibile tacerla qui: parliamo dell’alluvione che ha colpito buona parte della Romagna nel maggio 2023, con conseguenze devastanti dal punto di vista umano (15 morti, centinaia di sfollati, decine di case rimaste inagibili in varie città) e inevitabilmente anche da quello economico.

La terra in cui Romagna Acque sorge e opera è rimasta pesantemente colpita e ancora una volta la Società si è adoperata subito, non solo garantendo la costante continuità di fornitura idropotabile nelle ore più drammatiche dell’inondazione, ma anche fornendo un supporto economico ai territori più colpiti.

Un intervento che segue quello che si era concluso proprio nel 2022: l’ultimo anno di un triennio in cui, in risposta al Covid, Romagna Acque ha destinato una quota di riserva straordinaria agli enti soci in aggiunta al normale dividendo annuo. Anche per il 2022, la quota straordinaria è stata di 6 euro ad azione, comprensiva dei dividendi e della riserva.

IN QUESTI ANNI COSÌ DENSI DI PROBLEMATICHE INATTESE E COMPLESSE DA GESTIRE, ROMAGNA ACQUE SI CONFERMA DUNQUE UN SOGGETTO ECONOMICAMENTE SOLIDO, SOCIALMENTE SENSIBILE E COSTANTEMENTE ATTENTO AI POSSIBILI SVILUPPI FUTURI.

In questo senso, la Società ha in cantiere diversi progetti per investimenti significativi e possiede le risorse per attuarli (in parte confidando anche sulle risorse stanziate dal PNRR), non solo per la loro importanza infrastrutturale, ma anche come aiuto al rilancio dell’economia romagnola.

Cruciale in questa logica strategica è l’attivazione di una nuova società, Acqua Ingegneria, partecipata da Romagna Acque, dall’Autorità del Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale e da Ravenna Holding S.p.A..

La società ha lo scopo di operare a servizio dei propri soci pubblici per lo sviluppo di attività progettuali e di natura tecnica.

POTER CONTARE SU UNA SOCIETÀ INTERNA (IN HOUSE) PERMETTERÀ DI AVERE TEMPI MOLTO PIÙ VELOCI NELL’ATTUAZIONE DI QUALSIASI INVESTIMENTO INFRASTRUTTURALE E NEL SAPER COGLIERE ANCHE LE OPPORTUNITÀ MESSE IN CAMPO DAL PNRR.

Proprio in relazione alle infrastrutture, ribadiamo una considerazione complessiva sulla situazione attuale. La diga di Ridracoli, il cui progetto fu alla base della nascita del Consorzio Acque, più di mezzo secolo fa, è tuttora una struttura fondamentale per il territorio romagnolo. Negli ultimi decenni si sono aggiunti altri investimenti per impianti o condotte che hanno ampliato progressivamente le fonti idriche e quindi la sicurezza idropotabile di residenti e turisti.

Se nel corso del 2022 e in avvio del 2023 la Romagna è stata una delle pochissime zone della pianura padana a non aver sofferto di siccità, è stato proprio grazie al sufficiente volume d’acqua contenuto in diga – dato che ha portato Ridracoli e Romagna Acque anche agli onori delle cronache nazionali. Una situazione ben diversa da quella, assai critica, registrata sull’asta del Po nello stesso periodo.

LA CARENZA DI RISORSA IDRICA NEL PRINCIPALE FIUME ITALIANO È UN SEGNALE D’ALLARME DA NON SOTTOVALUTARE: RENDE SEMPRE PIÙ URGENTE RAGIONARE IN PROSPETTIVA E CERCARE SOLUZIONI ANCHE INFRASTRUTTURALI ALLE EMERGENZE IDROPOTABILI.

In Romagna, le crescenti difficoltà di approvvigionamento, dovute all’antropizzazione, alla crescita del turismo e recentemente anche alle modificazioni delle dinamiche di piovosità legate ai cambiamenti climatici, sono state superate grazie alla strategia messa in atto da diversi anni, legata agli interventi strutturali, all’implementazione di nuove fonti idropotabili e alla loro integrazione e alla sempre più forte collaborazione con le strutture della bonifica.

L’entrata in esercizio, nel 2015, del potabilizzatore della Standiana a Ravenna ha garantito la continuità del servizio e fornito garanzie importanti, soprattutto per il turismo costiero e per la sicurezza e la qualità delle acque prodotte.

La scelta di investire in questa fondamentale opera e in tutte le reti di interconnessione collegate si è dimostrata assolutamente opportuna: in assenza della Standiana il nostro sistema infrastrutturale avrebbe vissuto più di una situazione critica, che si sarebbe potuta superare solamente ricorrendo a misure di emergenza e a deroghe sulla qualità del servizio, con conseguenti e probabili effetti negativi sull’economia turistica costiera che, invece, si sono potuti evitare.

Proprio nel 2022, però, anche la Standiana ha rischiato di dimostrare la sua vulnerabilità, visti i problemi di approvvigionamento da parte del CER.

TUTTO CIÒ DIMOSTRA LA CONTINUA NECESSITÀ DI GUARDARE SEMPRE AVANTI NEL TENTATIVO DI AGIRE PER TEMPO MEDIANTE ADEGUATI SUPPORTI PREVISIONALI: OCCORRONO COSTANTI STIMOLI E ISPIRAZIONI PER AFFRONTARE LE SFIDE CHE SI PALESANO ALL’ORIZZONTE CON COERENZA, DETERMINAZIONE, LUCIDITÀ E INTEGRAZIONE TERRITORIALE.

Trattenere l’acqua in quota tramite bacini artificiali consentirebbe maggiore sicurezza idropotabile ed è una delle sfide in cui ci stiamo impegnando.

Sfide legate innanzitutto alla necessità di garantire la risorsa idropotabile sempre più minacciata da cambiamenti climatici significativi nel loro futuro evolversi, oltre che evidenti per forza ed intensità di manifestazione.

Il cambiamento climatico mette alla prova la nostra capacità di accumulare maggiori riserve di acqua sufficienti per tutti, a prescindere dalle condizioni meteoclimatiche sempre più estreme, che vedono l’alternarsi di stagioni siccitose e asciutte con eventi alluvionali improvvisi (i cosiddetti flash floods).

I fenomeni estremi sono la conseguenza di variazioni di temperature del pianeta, di entità via via maggiore, che modificano l’impatto energetico degli eventi naturali e accelerano i processi evapotraspirativi, con l’effetto di manifestazioni meteorologiche brevi che possono distruggere con sempre maggior frequenza ed estensione le infrastrutture e le attività umane, mettendo a serio rischio anche le condizioni di vita.

IN ROMAGNA, LE CRESCENTI DIFFICOLTÀ DI APPROVVIGIONAMENTO, DOVUTE ALL’ANTROPIZZAZIONE, ALLA CRESCITA DEL TURISMO E RECENTEMENTE ANCHE ALLE MODIFICAZIONI DELLE DINAMICHE DI PIOVOSITÀ LEGATE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI, SONO STATE SUPERATE GRAZIE ALLA STRATEGIA MESSA IN ATTO DA DIVERSI ANNI, LEGATA AGLI INTERVENTI STRUTTURALI, ALL’IMPLEMENTAZIONE DI NUOVE FONTI IDROPOTABILI E ALLA LORO INTEGRAZIONE E ALLA SEMPRE PIÙ FORTE COLLABORAZIONE CON LE STRUTTURE DELLA BONIFICA.

L’entrata in esercizio, nel 2015, del potabilizzatore della Standiana a Ravenna ha garantito la continuità dell’esercizio e fornito garanzie importanti, soprattutto per il turismo costiero, e per la sicurezza e la qualità delle acque prodotte. La scelta di investire su questa fondamentale nuova opera (e su tutte le collegate reti di interconnessione) si è dimostrata assolutamente opportuna: in assenza della Standiana il nostro sistema infrastrutturale avrebbe vissuto più di una situazione critica, che si sarebbe potuta superare solamente ricorrendo a misure di emergenza e a deroghe sulla qualità del servizio. Si sono potuti evitare così conseguenti e probabili effetti negativi sull’economia turistica costiera, anche se proprio nel 2022 la Standiana ha rischiato di dimostrare la sua vulnerabilità, visti i problemi di approvvigionamento da parte del CER.

LA NOSTRA MISSION CI RICHIEDE DI PREVEDERE GLI INTERVENTI DA ATTUARE NEI PROSSIMI ANNI PER MITIGARE GLI IMPATTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI.

I corposi investimenti effettuati negli ultimi anni ci consegnano una dotazione di risorse, infrastrutturali e organizzative, che consente alla Romagna di vantare una condizione non critica, diversamente da quanto accade soprattutto in alcune province emiliane. Tuttavia appare chiaro che tutto ciò che può costituire oggi un soddisfacente grado di sicurezza richiede, per essere mantenuto, la dotazione di un maggior stoccaggio idrico e la capacità di realizzare maggiori investimenti utilizzando meno tempo (entro un tempo massimo di 10-15 anni) per progettazione, autorizzazione, messa a gara e realizzazione.

Una futura garanzia di continuità e maggior sicurezza di approvvigionamento in termini di risorsa idropotabile è possibile grazie allo scenario delineato dall’importante piano degli investimenti e dal conseguente piano economico finanziario, che hanno come obiettivo l’irrobustimento, la diversificazione e l’integrazione delle fonti del territorio.

IL PIANO DEGLI INVESTIMENTI SI È PROGRESSIVAMENTE RAFFORZATO PROPRIO PER FORNIRE RISPOSTE ADEGUATE ANCHE ALLA POSSIBILE MODIFICA, PER IMPATTO, DELLA QUALITÀ DELL’AMBIENTE E DELL’ACQUA, SEMPRE NEL RICORDATO CONTESTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI IN ATTO.

Quanto precede evidenzia l’importanza di uno strumento come questo Bilancio, per sottolineare un ruolo sempre più importante della Società anche nel contesto sociale in cui opera.

A VALLE DEL FONDAMENTALE LAVORO DI GESTIONE DELL’ACQUA, CHE RAPPRESENTA OVVIAMENTE IL SUO CORE BUSINESS, ROMAGNA ACQUE SI STA CARATTERIZZANDO SEMPRE DI PIÙ COME UN SOGGETTO CENTRALE NEL DIBATTITO SOCIALE, ECONOMICO, AMBIENTALE E CULTURALE, NEL NOSTRO TERRITORIO E ANCHE OLTRE.

Lo fa organizzando convegni e manifestazioni, collaborando e compartecipando a iniziative organizzate da vari Stakeholder, fornendo contributi a dibattiti, workshop, fiere.

Lo fa coinvolgendo i cittadini ogni volta che ve ne sia la possibilità – dai progetti mirati e dalle iniziative scolastiche sull’uso dell’acqua agli eventi che hanno per palcoscenico Ridracoli e il suo ecomuseo Idro – ma anche partecipando a campagne di sensibilizzazione su tematiche sociali, che sono proseguite anche nel corso del 2022.

IN UN PERIODO DI CRISI – ECONOMICA, DI IDEE, DI VALORI – IL RUOLO DI UNA SOCIETÀ SOLIDA DEVE ESSERE ANCHE QUELLO DI ESPORSI E DI PARTECIPARE ATTIVAMENTE.

Romagna Acque, nella propria attività, agisce coniugando sostenibilità ambientale, economica e sociale, con la consapevolezza che, per conseguire tale obiettivo, sono importanti la competenza e la visione sugli obiettivi del futuro, un’adeguata struttura organizzativa e una capacità operativa improntata a una stretta collaborazione fra tutti i settori della Società. Aspetti che trovano una fondamentale risposta nell’aggiornamento degli assetti organizzativi, nel migliore sviluppo delle competenze professionali esistenti e nell’inserimento di nuove ulteriori competenze.

Vale la pena sottolineare come questa direzione abbia trovato nel tempo stimoli e motivazione strategica nelle qualificate indicazioni indirizzate dall’Autorità nazionale di regolazione (ARERA) e dall’Ente di gestione d’ambito regionale (ATERSIR), così come all’interno degli organismi di rappresentanza fra gestori, nazionale (Utilitalia) e regionale (Confservizi Emilia-Romagna).

Questa complessità rafforza in noi la consapevolezza di quanto la comunicazione e il dialogo con tutti gli interlocutori esterni e interni all’azienda siano importanti per migliorare la condivisione, che rappresenta un passaggio imprescindibile anche per l’efficacia della nostra azione pubblica.

LA COMPLESSITÀ RICHIEDE SEMPRE PIÙ UN APPROCCIO INTEGRATO, MULTIDISCIPLINARE, OLISTICO, CHE HA ALLA BASE, COME PRIMO IRRINUNCIABILE VALORE, UNA RICHIESTA DI RESPONSABILITÀ VERSO LA NATURA, VERSO I CITTADINI, VERSO LE GIOVANI GENERAZIONI E CHE TROVA NEL CONCETTO DELL’ETICA AMBIENTALE E NELLA CONSEGUENTE PRATICA APPLICATIVA, NEI COMPORTAMENTI E NELLE AZIONI, UNA NUOVA FRONTIERA DA RAGGIUNGERE E GARANTIRE.

Anche nel corso del 2022 è stata sostenuta questa visione, con un ulteriore sforzo comunicativo, grazie a un’articolazione sempre maggiore degli strumenti di comunicazione (è stato attivato a fine anno anche il canale Facebook). D’altra parte, in diverse occasioni abbiamo potuto verificare ancora una volta una decisa attenzione positiva da parte della stampa e dell’opinione pubblica nei confronti dell’operato della Società, spesso citata quale esempio virtuoso di corretta gestione e lungimirante visione dagli stessi media.

Con tali presupposti, il Bilancio approvato contiene alcuni nuovi obiettivi e azioni proiettate al domani, a testimonianza non solo della dinamicità e dell’articolazione dell’attività svolta, ma anche dell’impegno e della concretezza con cui si cerca di interpretare il proprio lavoro, ruolo e missione.

Tale documento, dunque, integrerà sempre più la rendicontazione con l’indicazione di obiettivi futuri coerenti con quelli strategici definiti nei documenti ufficiali, che scandiscono e programmano la vita aziendale, alcuni dei quali ricordati nei passaggi precedenti.

QUESTO PER FAR SÌ CHE IL CONFRONTO AVVENGA SEMPRE PIÙ IN VIA PREVENTIVA, MIGLIORANDO LE RICADUTE E QUALIFICANDO LE SCELTE MEDIANTE UNA PIÙ METODICA E SCIENTIFICA ANALISI DELLE PROBLEMATICHE E DEI POTENZIALI RISCHI AD ESSE CONNESSI.

Ne sono una testimonianza le incessanti azioni indirizzate all’efficientamento produttivo, tecnologico ed energetico, alla modifica dei propri assetti organizzativi e degli strumenti di gestione, all’allargamento dell’orizzonte temporale, al fine di scorgere per tempo le esigenze prodotte dall’evolversi delle condizioni.

Il Presidente
Tonino Bernabè