Performance ambienTale

Ci preoccupiamo di preservare già dalla fonte la qualità della risorsa che distribuiamo, fornendo un servizio che risulta vitale per la nostra economia. Controllando l'etichetta di una qualunque marca di acqua imbottigliata, si noterà che i controlli sono effettuati in media ogni due anni; l'acqua distribuita dall'Acquedotto della Romagna viene sottoposta annualmente a oltre 146.000 controlli, prima della consegna ad Hera S.p.A..
Nel 2011 abbiamo:
  • prodotto 34,5 milioni di KWh di energia idroelettrica (di cui 6,4 da centrali di nostra proprietà);
  • abbiamo evitato 17.598 t di emissioni di CO2 (di cui 3.247 derivanti dall'energia prodotta nella nostra centrale).

La fase meteorologica che ha attraversato la Romagna per alcuni mesi tra fine 2011 e inizio 2012 ha causato grande difficoltà per l'approvvigionamento idrico. La seconda metà del 2011 ha registrato livelli di precipitazioni eccezionalmente bassi (come si può notare dal successivo intervento da parte di ARPA). Una situazione peraltro non nuova: anche pochi anni fa (2007) si registrò in Romagna una fase analoga. La risposta del sistema istituzionale e l'impegno dell'azienda anche in logica immediata rispetto a quell'emergenza, ha portato a novità operative e gestionali che hanno consentito di fronteggiare l'emergenza. In un lasso di tempo relativamente breve, sono stati realizzati anche interventi infrastrutturali significativi, che permettono di aumentare la capacità produttiva, riducendo di circa la metà rispetto al 2007 fa il prelievo "minimo" da Ridracoli in periodo non estivo, salvaguardando quella risorsa per soddisfare la domanda delle utenze che attualmente dipendono esclusivamente da quella fonte.

In totale, nel 2011, sono stati erogati 111.865.370 m3 di acqua, destinata quasi esclusivamente ad usi civili (97,73%), derivante per il 45,92% dalla fonte di Ridracoli, e per la restante parte da falda e da superficie (si veda Performance Economica). Inoltre, nel 2011 si è registrato un aumento dei consumi di risorsa idrica, che hanno deter-minato un incremento dei volumi distribuiti rispetto alla previsione di budget 2011 di circa 2,5 milioni di m3, con-centrati in particolare nel periodo estivo/autunnale.



Il territorio di Forlì-Cesena


L’invaso di Ridracoli
L’opera più rilevante dell’intera rete dell’Acquedotto della Romagna, è la Diga di Ridracoli, con una capacità di invaso di 33 milioni di m3 di risorsa idrica. L’invaso è localizzato a circa 10 Km a monte dell’abitato di Santa Sofia e circa a 50 Km a sud di Forlì, nel cuore dell’Appennino Tosco-Romagnolo, nell’alta valle del fiume Bidente. L’area interessata è ai margini settentrionali della Foresta della Lama, ricadente all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, di Campigna e Monte Falterona.
La Diga di Ridracoli, iniziata a partire dagli anni ’60 con la costruzione dell’Acquedotto della Romagna, è finalizzata a fornire acqua potabile alle tre provincie romagnole di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Lo sbarramento ha una struttura ad arco-gravità ed è situato in un territorio di alto valore naturalistico e paesaggistico. L’invaso utilizza le acque del ramo centrale del fiume Bidente, nonché le acque provenienti dai bacini imbriferi adiacenti.
La valle del Bidente è stata scelta per le sue caratteristiche favorevoli alla formazione del bacino artificiale destinato ad uso idropotabile; tra queste si possono ricordare:

  • la posizione del serbatoio rispetto allo sviluppo dell’acquedotto;
  • la morfologia, la struttura lito-stratigrafica e l’impermeabilità del terreno, che assicurano il contenimento totale di 33 milioni di m3 d’acqua;
  • l’assenza di strade, manufatti, abitazioni che possono provocare inquinamento;
  • la composizione chimica e la temperatura dell’acqua, particolarmente favorevoli all’uso potabile cui è destinata;
  • il contenuto apporto di materiale solido.

Il sistema diga-lago-bacini imbriferi ricade completamente nella provincia di Forlì-Cesena, precisamente nel territorio dei Comuni di Bagno di Romagna, Santa Sofia e Premilcuore. Il centro abitato più vicino è Santa Sofia, nei pressi del quale sono stati realizzati una centrale idroelettrica gestita da Enel Green Power, l’impianto di potabilizzazione e l’unità centrale del sistema di telecontrollo e telecomando dell’intero acquedotto.

Il lago è a quota 557 m, la sua forma è irregolare, ramificata, e si estende nelle vallate dei torrenti e degli affluenti minori. La superficie supera di poco il chilometro quadrato, il suo bacino imbrifero naturale è circa 37 Km2, mentre quello indiretto, cioè afferente mediante opere di sbarramento e gallerie di gronda, è complessivamente circa 52 Km2.

Altre fonti nel territorio di Forlì-Cesena
Oltre all’invaso di Ridracoli sulla provincia di Forlì-Cesena sono presenti altre fonti di natura prevalentemente sotterranea (ovvero di falda), che nel corso del 2011 hanno contribuito al soddisfacimento di circa il 40% del fabbisogno idrico per usi civili della provincia, attraverso una serie di pozzi situati sia nel cesenate che nel forlivese.
In particolare nel territorio sono presenti:
  • n° 6 principali centrali di potabilizzazione: Montaspro, Pandolfa, Romiti a Forlì, Quarto di Sarsina, Mercato Saraceno e Alberazzo di San Mauro Pascoli;
  • 57 pozzi;
  • n° 8 derivazioni da acque superficiali (pozzi subalveo);
  • n° 137 sorgenti.


aGGioRnamenti

  06/07/2012
Presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2011
al Park Hotel di Marina di Ravenna
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