LETTERA AGLI STAKEHOLDER

Cari Lettori,

quella che state per leggere è la terza edizione del Bilancio Integrato redatta da Romagna Acque – Società delle Fonti S.p.A., dopo quindici edizioni di Bilancio di Sostenibilità.

Il Bilancio Integrato è stato reso obbligatorio per le grandi imprese dalla legge 254/2016, che ha recepito in Italia la Direttiva Europea 2014/95/UE in materia di informativa non finanziaria; non lo è però per Romagna Acque, vista la sua natura organizzativa.

PER LA SUA PECULIARITÀ STRUTTURALE, NON ERA DOVUTO, PER L’AZIENDA, PASSARE AL NUOVO STRUMENTO: EPPURE SI È SCELTO UGUALMENTE DI PERSEGUIRE QUESTO OBIETTIVO, NON SOLO E NON TANTO PER LO STRUMENTO IN SÉ, MA SOPRATTUTTO PER L’OPPORTUNITÀ DI METTERE A VALORE LE AZIONI CHE ROMAGNA ACQUE PERSEGUE PER L’INTERA AREA VASTA ROMAGNA.

Il Bilancio Integrato – per come è inteso dalla norma che lo ha introdotto – presuppone una decisa ottimizzazione dei processi informativi interni.

UN “CAMBIO DI PASSO” CHE SI CONCRETIZZA ANCHE, MA NON SOLO, IN UN DOCUMENTO COMUNICATIVO IN GRADO DI RAPPRESENTARE IL MODO DI PENSARE INTEGRATO DEL MANAGEMENT E DI TUTTA L’ORGANIZZAZIONE.

Al tempo stesso, ha lo scopo di coinvolgere in maniera sempre più completa e organica le diverse aree e le molteplici professionalità che concorrono all’operato quotidiano di Romagna Acque.

La scelta di passare al Bilancio Integrato vede confermati, in questa terza edizione, gli sfidanti obiettivi che ci portarono a intraprenderla: superare la semplice logica della “rendicontazione annuale” puntando ad una serie di aggiornamenti rendicontativi, settore per settore, resi noti tramite i più agili strumenti on line, per fornire agli Stakeholder resoconti sempre più puntuali. Il documento che avete fra le mani contiene informazioni rilevanti sia di tipo finanziario sia di tipo non finanziario e vuole rappresentare, per una Società come la nostra, un ulteriore passo avanti in termini di chiarezza comunicativa e completezza nell’esposizione.

Come accaduto pesantemente nel corso del 2020, anche nel 2021 la pandemia ha condizionato il nostro lavoro in molteplici aspetti, modificandone anche corposamente le modalità. Ma la nostra Società si è organizzata fin da subito, dall’avvio del Covid nel febbraio 2020, per rispondere adeguatamente all’emergenza senza creare disservizi agli utenti. Un’organizzazione che ha mantenuto anche nel corso del 2021, per continuare ad operare al meglio anche nella situazione di emergenza sanitaria.

ROMAGNA ACQUE SVOLGE INFATTI UN SERVIZIO ESSENZIALE, QUOTIDIANO, CHE NON PUÒ FERMARSI MAI: LA GESTIONE DELL’ACQUA PUBBLICA PER L’INTERO TERRITORIO ROMAGNOLO. NEL MOMENTO IN CUI HA DOVUTO AFFRONTARE L’EMERGENZA COVID, SI È ADOPERATA PER RIUSCIRE A GARANTIRE TRE RISULTATI IN CONTEMPORANEA: LA SICUREZZA DEL PROPRIO PERSONALE, QUELLA DI TUTTI COLORO CHE SOLITAMENTE NE VENIVANO A CONTATTO E – PRIMA FRA TUTTE – LA GARANZIA DI UNA IMMUTATA RISORSA IDROPOTABILE, SUL PIANO QUALITATIVO E QUANTITATIVO.

In questi due anni, in continuità col passato, la “risorsa acqua” non ha mai cessato di essere prodotta. Dal punto di vista sanitario, inoltre, non ci risultano contagi interni all’azienda; i casi presenti sono stati opportunamente gestiti in collaborazione con il medico aziendale e con la supervisione della Asl Romagna. Tutto ciò anche grazie a un’organizzazione del lavoro che ha tenuto conto, tra le altre, di misure di distanziamento dei lavoratori, come la modalità da remoto.

TRA LE CONSEGUENZE DEL CORONAVIRUS, PERÒ, SE NE È SUBITO EVIDENZIATA UNA CHE “GUARDA AVANTI”. ROMAGNA ACQUE, PER LA SUA DIMENSIONE, LA SUA CAPACITÀ ECONOMICA E FINANZIARIA, PER LE OPERAZIONI INFRASTRUTTURALI CHE DEVE ATTUARE, E SOPRATTUTTO PER GLI STRETTI LEGAMI CON TUTTO IL TERRITORIO, HA CAPITO ANCOR MEGLIO DURANTE I DRAMMATICI MESI SCORSI DI POTER RIVESTIRE UN RUOLO DI “VOLANO ECONOMICO” TERRITORIALE IN UNA FASE DI EVIDENTE DIFFICOLTÀ.

Lo ha fatto, da un lato, decidendo di destinare per il triennio 2020-2022 una quota di riserva straordinaria agli enti soci in aggiunta al normale dividendo annuo. L’assemblea ha infatti approvato all’unanimità la proposta del Coordinamento Soci di effettuare una distribuzione straordinaria sia di dividendi dall’utile di esercizio sia dalla riserva ai Soci stessi (cioè ai comuni romagnoli) a seguito delle difficoltà create dal Covid-19. Anche per il 2021 si è dunque deciso di destinare una quota straordinaria di 13 euro ad azione, comprensiva dei dividendi e della riserva.

Ma soprattutto, Romagna Acque ha in cantiere diversi progetti per investimenti significativi e possiede le risorse per attuarli e il 2021 è stato un anno di incontri e di lavori costanti e strategici per giungere a questo scopo. Nel prossimo futuro, grazie anche alle risorse stanziate dal PNRR, è necessario mettere in cantiere questi progetti, come aspetto di aiuto al rilancio dell’economia romagnola.

Obiettivo della Società potrà essere quello di farsi parte attiva con i principali interlocutori deputati a fornire il rilascio delle autorizzazioni, per far sì che vengano accelerati i progetti (così da vederne la realizzazione il prima possibile) e che le autorizzazioni vengano portate avanti con celerità, anche a partire dai piani afferenti la nuova programmazione della Regione Emilia-Romagna (primo fra tutti, il Piano di Tutela delle Acque). Cruciale in questa logica strategica è la recente nascita di una nuova società, Acqua Ingegneria: partecipata da Romagna Acque, dall’Autorità del Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale e da Ravenna Holding S.p.A.. La società ha lo scopo di operare a servizio dei propri soci pubblici per lo sviluppo di attività progettuali e di natura tecnica. Poter contare su una società “interna” (in house) permetterà di avere tempi molto più veloci nell’attuazione di qualsiasi investimento infrastrutturale e nel saper cogliere anche le opportunità messe in campo dal già citato PNRR.

Proprio in relazione alle infrastrutture, ribadiamo una considerazione complessiva sulla situazione attuale. La Diga di Ridracoli il cui progetto fu alla base della nascita del Consorzio Acque, più di mezzo secolo fa – è tuttora una struttura fondamentale per il territorio romagnolo. Negli ultimi decenni si sono aggiunti altri investimenti, per impianti o condotte che hanno ampliato progressivamente le fonti idriche e quindi la sicurezza idropotabile di residenti e turisti.

Anche se il 2021 non ha registrato situazioni critiche, quel che è accaduto sull’asta del Po nella prima metà del 2022, rende sempre più urgente ragionare in prospettiva e cercare soluzioni anche infrastrutturali alle emergenze idropotabili.

IN ROMAGNA, LE CRESCENTI DIFFICOLTÀ DI APPROVVIGIONAMENTO, DOVUTE ALL’ANTROPIZZAZIONE, ALLA CRESCITA DEL TURISMO E RECENTEMENTE ANCHE ALLE MODIFICAZIONI DELLE DINAMICHE DI PIOVOSITÀ LEGATE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI, SONO STATE SUPERATE GRAZIE ALLA STRATEGIA MESSA IN ATTO DA DIVERSI ANNI, LEGATA AGLI INTERVENTI STRUTTURALI, ALL’IMPLEMENTAZIONE DI NUOVE FONTI IDROPOTABILI E ALLA LORO INTEGRAZIONE E ALLA SEMPRE PIÙ FORTE COLLABORAZIONE CON LE STRUTTURE DELLA BONIFICA.

L’entrata in esercizio, nel 2015, del potabilizzatore della Standiana a Ravenna ha garantito la continuità dell’esercizio e fornito garanzie importanti, soprattutto per il turismo costiero, e per la sicurezza e la qualità delle acque prodotte. La scelta di investire su questa fondamentale nuova opera (e su tutte le collegate reti di interconnessione) si è dimostrata assolutamente opportuna: in assenza della Standiana il nostro sistema infrastrutturale avrebbe vissuto più di una situazione critica, che si sarebbe potuta superare solamente ricorrendo a misure di emergenza e a deroghe sulla qualità del servizio. Si sono potuti evitare così conseguenti e probabili effetti negativi sull’economia turistica costiera, anche se proprio nel 2022 la Standiana ha rischiato di dimostrare la sua vulnerabilità, visti i problemi di approvvigionamento da parte del CER.

TUTTO CIÒ DIMOSTRA LA CONTINUA NECESSITÀ DI GUARDARE SEMPRE AVANTI NEL TENTATIVO DI AGIRE “PER TEMPO” MEDIANTE ADEGUATI SUPPORTI PREVISIONALI: OCCORRONO COSTANTI STIMOLI E ISPIRAZIONI PER AFFRONTARE LE SFIDE CHE SI PALESANO ALL’ORIZZONTE CON COERENZA, DETERMINAZIONE, LUCIDITÀ E INTEGRAZIONE TERRITORIALE.

Trattenere l’acqua in quota tramite bacini artificiali consentirebbe maggiore sicurezza idropotabile ed è una delle sfide su cui ci stiamo impegnando.

Sfide legate innanzitutto alla necessità di garantire la risorsa idropotabile sempre più minacciata da cambiamenti climatici significativi nel loro futuro evolversi, oltre che evidenti per forza ed intensità di manifestazione. Il cambiamento climatico sfida la nostra capacità di accumulare maggiori riserve di acqua sufficienti per tutti, a prescindere dalle condizioni meteoclimatiche sempre più estreme, che vedono l’alternarsi di stagioni siccitose e asciutte con eventi alluvionali improvvisi (i cosiddetti flash floods). I fenomeni estremi sono la conseguenza di variazioni di temperature del pianeta, di entità via via maggiore, che modificano l’impatto energetico degli eventi naturali ed accelerano i processi evapotraspirativi, con l’effetto di manifestazioni meteorologiche brevi che possono distruggere con sempre maggior frequenza ed estensione le infrastrutture e le attività umane, mettendo a serio rischio anche le condizioni di vita.

LA NOSTRA MISSION CI RICHIEDE DI PREVEDERE GLI INTERVENTI DA ATTUARE NEI PROSSIMI ANNI PER MITIGARE GLI IMPATTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI.

I corposi investimenti effettuati negli ultimi anni ci consegnano una dotazione di risorse, infrastrutturali e organizzative, che consente alla Romagna di vantare una condizione non critica, diversamente da quanto accade soprattutto in alcune province emiliane. Tuttavia appare chiaro che tutto ciò che può costituire oggi un soddisfacente grado di sicurezza richiede, per essere mantenuto, la dotazione di un maggior stoccaggio idrico e la veloce capacità di realizzare maggiori investimenti utilizzando meno tempo (un massimo di 10- 15 anni) per progettazione, autorizzazione, messa a gara e realizzazione.

Una futura garanzia di continuità e una maggior sicurezza di approvvigionamento in termini di risorsa idropotabile sono possibili grazie allo scenario delineato dall’importante Piano degli Investimenti e dal conseguente Piano Economico Finanziario, che hanno come obiettivo l’irrobustimento, la diversificazione e l’integrazione delle fonti del territorio.

Un Piano degli Investimenti che si è progressivamente rafforzato proprio per fornire risposte adeguate anche alla possibile modifica, per impatto, della qualità dell’ambiente e dell’acqua, sempre nel ricordato contesto dei cambiamenti climatici in atto. Quanto precede evidenzia l’importanza di uno strumento come questo Bilancio, per sottolineare un ruolo sempre più importante della Società anche nel contesto sociale in cui opera.

A VALLE DEL FONDAMENTALE LAVORO DI GESTIONE DELL’ACQUA, CHE RAPPRESENTA OVVIAMENTE IL SUO CORE BUSINESS, ROMAGNA ACQUE SI STA CARATTERIZZANDO SEMPRE DI PIÙ COME UN SOGGETTO CENTRALE NEL DIBATTITO SOCIALE, ECONOMICO, AMBIENTALE E CULTURALE, NEL NOSTRO TERRITORIO E ANCHE OLTRE.

Lo fa organizzando convegni e manifestazioni, collaborando e compartecipando a iniziative organizzate da vari Stakeholder, fornendo contributi a dibattiti, workshop, fiere. Lo fa coinvolgendo i cittadini ogni volta che ve ne sia la possibilità – dai progetti mirati e dalle iniziative scolastiche sull’uso dell’acqua agli eventi che hanno per palcoscenico Ridracoli e il suo ecomuseo Idro – ma anche partecipando a campagne di sensibilizzazione su tematiche sociali, che sono proseguite anche nel corso del 2021.

IN UN PERIODO DI CRISI – ECONOMICA, DI IDEE, DI VALORI – IL RUOLO DI UNA SOCIETÀ SOLIDA DEV’ESSERE ANCHE QUELLO DI ESPORSI E DI PARTECIPARE ATTIVAMENTE.

Romagna Acque, nella propria attività, agisce coniugando sostenibilità ambientale, economica e sociale, con la consapevolezza che, per conseguire tale obiettivo, sono importanti la competenza e la visione sugli obiettivi del futuro, un’adeguata struttura organizzativa e una capacità operativa improntata a una stretta collaborazione fra tutti i settori della Società. Aspetti che trovano una fondamentale risposta nell’aggiornamento degli assetti organizzativi, nel migliore sviluppo delle competenze professionali esistenti e nell’inserimento di nuove ulteriori competenze.

Vale la pena sottolineare come questa direzione abbia trovato nel tempo stimoli e motivazione strategica nelle qualificate indicazioni indirizzate dall’Autorità nazionale di regolazione (ARERA) e dall’Ente di gestione d’ambito regionale (ATERSIR), così come all’interno degli organismi di rappresentanza fra gestori, nazionale (Utilitalia) e regionale (Confservizi Emilia-Romagna).

Questa complessità ci rafforza la consapevolezza di quanto la comunicazione e il dialogo con tutti gli interlocutori esterni e interni all’azienda siano importanti per migliorare la condivisione, che rappresenta un passaggio imprescindibile anche per l’efficacia della nostra azione pubblica.

LA COMPLESSITÀ RICHIEDE SEMPRE PIÙ UN APPROCCIO INTEGRATO, MULTIDISCIPLINARE, “OLISTICO” CHE HA ALLA BASE, COME PRIMO IRRINUNCIABILE VALORE, UNA RICHIESTA DI RESPONSABILITÀ VERSO LA NATURA, VERSO I CIT TADINI, VERSO LE GIOVANI GENERAZIONI E CHE TROVA NEL CONCETTO DELL’ETICA AMBIENTALE E NELLA CONSEGUENTE PRATICA APPLICATIVA, NEI COMPORTAMENTI E NELLE AZIONI, UNA NUOVA FRONTIERA DA RAGGIUNGERE E GARANTIRE.

Anche nel corso del 2021 è stata sostenuta questa visione, con un ulteriore sforzo comunicativo, grazie all’utilizzo del sito web, recentemente rinnovato, e del servizio di newsletter. D’altra parte, in diverse occasioni abbiamo potuto verificare ancora una volta una decisa attenzione positiva da parte della stampa e dell’opinione pubblica nei confronti dell’operato della Società, spesso citata quale esempio virtuoso di corretta gestione e lungimirante visione dagli stessi media.

Con tali presupposti, il Bilancio approvato contiene alcuni nuovi futuri obiettivi e azioni, a testimonianza non solo della dinamicità e dell’articolazione dell’attività svolta, ma anche dell’impegno e della concretezza con cui si cerca di interpretare il proprio lavoro, ruolo e missione.

Tale documento, dunque, integrerà sempre più la rendicontazione con l’indicazione di obiettivi futuri coerenti con quelli strategici definiti nei documenti ufficiali, che scandiscono e programmano la vita aziendale, alcuni dei quali ricordati nei passaggi precedenti.

Questo per far sì che il confronto avvenga sempre più in via preventiva, migliorando le ricadute e qualificando le scelte mediante una più metodica e scientifica analisi delle problematiche e dei potenziali rischi ad esse connessi. Ne sono una testimonianza l’incessante azione indirizzata all’efficientamento produttivo, tecnologico ed energetico, alla modifica dei propri assetti organizzativi e degli strumenti di gestione e all’allargamento dell’orizzonte temporale, al fine di scorgere per tempo le esigenze prodotte dall’evolversi delle condizioni.

Il Presidente
Tonino Bernabè