LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI

Per Romagna Acque la produzione di energia da fonti rinnovabili è realizzata attraverso:

centrali idroelettriche che sfruttano i salti altimetrici dell’acqua;
impianti fotovoltaici situati in alcuni dei principali siti di Romagna Acque.

L’energia elettrica prodotta viene utilizzata in parte per alimentare gli impianti della Società, riducendo quindi i prelievi dalla rete elettrica, mentre la quota di energia non autoconsumata viene ceduta alla rete elettrica nazionale attraverso convenzioni con il GSE o a libero mercato.

Al 2023 Romagna Acque gestisce i seguenti impianti:

9 impianti fotovoltaici: 8 impianti attivi (regolati con 13 convenzioni con il GSE), oltre all’impianto della Standiana (con un contratto di vendita diretta dell’EE), per il quale nel 2023 si è concluso un potenziamento realizzando una seconda sezione a tetto;

7 centrali idroelettriche: 6 microturbine idroelettriche (equivalenti a 6 convenzioni GSE),
oltre alla centrale idroelettrica di Monte Casale con un contratto di vendita diretta dell’EE.

IL 2023 È STATO UN ANNO POSITIVO PER QUANTO RIGUARDA LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTE RINNOVABILE CON UN RISULTATO PARI A 11.140.649 KWH.

L’incremento pari a +3,2% rispetto all’anno precedente è dovuto principalmente alla maggiore produzione di energia degli impianti idroelettrici. Risulta invece circa stabile la produzione di energia degli impianti fotovoltaici.

Nel corso del 2023 non sono stati realizzati nuovi impianti per la produzione di energia rinnovabile idroelettrica, ma si possono considerare entrate a regime tutte le centrali idroelettriche previste nel piano energetico precedente.

Con 8.678.209 kWh, nel 2023 la produzione complessiva di energia delle centrali idroelettriche ha raggiunto un incremento pari al +4,6% rispetto al 2022. L’incremento è dovuto principalmente a un quantitativo di acqua turbinata proveniente dalla diga di Ridracoli superiore all’anno precedente, in particolare per la centrale di Monte Casale.

Tutte le centrali beneficiano degli incentivi GSE, tranne quella di Monte Casale che ha un contratto di vendita a libero mercato; quest’ultima, dal 2019 ha ricevuto la qualifica IGO dell’impianto, che nel 2023 ha permesso di ottenere 6.861 certificati GO (Garanzia d’Origine) rilasciati dal GSE relativamente all’energia elettrica immessa in rete dagli impianti in esercizio alimentati da fonte rinnovabile.

Infine, è doveroso segnalare l’esistenza, tra le altre, di una centrale idroelettrica in concessione ad Enel Green Power S.p.A. che sfrutta il salto altimetrico tra l’invaso di Ridracoli e le vasche di raccolta a Isola. Questa centrale è stata costruita sulla base di una convenzione stipulata con l’allora Consorzio Acque, che prevede l’utilizzo da parte di Enel del primo salto altimetrico dell’acqua (250 m) per 50 anni, ovvero fino al 2029.

LA CENTRALE IN CONCESSIONE A ENEL GREEN POWER S.P.A. HA UNA POTENZA DI CIRCA 7 MW E NEL 2023 HA PRODOTTO 31.774.080 KWH.

Come previsto dal piano energetico, nel prossimo triennio è in programma l’identificazione di un ulteriore lotto di impianti idroelettrici al fine di incrementare ancora di più la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e di ridurre, di conseguenza, il coefficiente di dipendenza energetica.

Oltre alle centrali idroelettriche, la Società produce energia anche attraverso 9 impianti fotovoltaici realizzati a partire dal 2013.

Nel corso del 2023 è entrata in esercizio la seconda sezione realizzata presso il potabilizzatore della Standiana (325 kWp), che porta la potenza complessiva dell’impianto a 1.250 kWp. Tutti gli interventi previsti per il piano rinnovabili sono stati quindi realizzati in linea con il cronoprogramma presente nel piano energetico.

GRAZIE A QUESTI INTERVENTI, NEL 2023 GLI IMPIANTI HANNO PRODOTTO UN’ENERGIA PARI A 2.462.440 KWH, VALORE SOSTANZIALMENTE INVARIATO RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE.

I fotovoltaici sono volti principalmente all’autoconsumo (il 76% della produzione elettrica totale viene assorbita dagli impianti della Società) e nel 2023 risulta incrementata tale quota, permettendo di ridurre quindi la richiesta di energia elettrica da rete.

Il nuovo piano energetico (2024-26) ha inoltre in previsione la realizzazione nel prossimo triennio di ulteriori 3 nuovi impianti, che permetteranno un incremento della produzione di energia e i cui dettagli sono riportati nei seguenti paragrafi.

La Società sta inoltre valutando la normativa relativa all’autoconsumo diffuso, tra cui anche le comunità energetiche, al fine di capire se possano rappresentare un’opportunità per Romagna Acque e i suoi Stakeholder. Con la Delibera ARERA n. 727/2022/R/EEL è stato approvato infatti il Testo Integrato Autoconsumo Diffuso (TIAD), che trova applicazione a decorrere dall’1/03/2023, e Romagna Acque sta analizzando tutte le possibili configurazioni previste dalla suddetta normativa che trovano una potenziale applicazione.

In particolare, nel 2023 è stata realizzata una valutazione che ha permesso di identificare le cabine primarie con le maggiori potenzialità di sviluppo di impianti FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) nella configurazione dell’autoconsumo diffuso individuale.

Sempre nell’ambito delle fonti rinnovabili è entrato a regime nel 2023 il progetto innovativo relativo alla riqualificazione degli impianti termici e di climatizzazione degli ambienti nel centro operativo (Capaccio); questo intervento, grazie all’installazione di pompe di calore che utilizzano l’acqua proveniente dalla diga di Ridracoli come vettore per produrre energia termica, ha permesso di migliorare in maniera significativa i rendimenti complessivi e di ridurre i consumi energetici (-43,4% di Tonnellate Equivalenti di Petrolio – TEP) e l’utilizzo di combustibili fossili associati alla climatizzazione e al riscaldamento degli ambienti.

Prosegue inoltre la valutazione da parte della Società sul tema idrogeno, in merito al quale si segnala che l’Energy Manager è stato inserito in diverse commissioni (Utilitalia, Elettricità Futura e Confindustria) con lo scopo di valutare se l’evoluzione della tecnologia può portare delle opportunità per Romagna Acque.

Si segnala infine che, grazie alla collaborazione con il Tecnopolo di Rimini (CIRI), è stata realizzata la valutazione del ciclo di vita (tramite l’applicazione della metodologia LCA) del servizio idrico di Romagna Acque con lo scopo di valutarne le prestazioni ambientali ed energetiche; è stato possibile così implementare per il prossimo triennio un piano che prevede nuove certificazioni aziendali, tra cui anche l’ottenimento della ISO 14064 relativa alla Carbon Foot Print della Società, un passo importante per misurare e rendicontare il contributo di Romagna Acque nel processo di decarbonizzazione e transizione energetica.