IL VALORE AGGIUNTO
Il valore aggiunto permette di determinare quanta ricchezza è stata prodotta dalla Società, come è stata prodotta e come viene distribuita, ed è uno strumento che consente di rileggere il Bilancio di Esercizio dal punto di vista degli Stakeholder.
I criteri adottati per la quantificazione del valore aggiunto ai fini del presente documento si discostano da una definizione strettamente contabile per tenere conto di una voce particolarmente rilevante per gli Stakeholder e il territorio di riferimento, quali le spese di rappresentanza e le erogazioni liberali a diverso titolo effettuate nel rispetto dei regolamenti e delle procedure aziendali (a titolo di c.d. “art bonus”, verso enti di ricerca e università per progetti afferenti materie di interesse della Società e verso Onlus a scopo benefico e sociale).
Il valore aggiunto generato nel 2022 aveva subito invece un decremento di 2,5 mln di euro rispetto all’anno precedente a causa del forte aumento dei costi per i servizi che l’azienda aveva dovuto sostenere nell’anno. Tale incremento era ricondotto in entità significativa ai forti rincari del costo di approvvigionamento di energia elettrica e dei servizi con forte componente energetica.
Come previsto dalla normativa di riferimento per le società pubbliche che gestiscono servizi locali di rilevanza economica, gli enti soci hanno impartito alla Società specifici indirizzi in materia di contenimento dei costi del personale. Il valore tiene conto anche dei contributi erogati ai lavoratori tramite il CRAL aziendale che promuove iniziative culturali e ricreative di tipo aggregativo.
La quota comprende l’utile d’esercizio non distribuito agli azionisti per 1,6 mln di euro e gli ammortamenti per 18,9 mln di euro. L’entità così rilevante del valore aggiunto reinvestito nella Società è un dato strutturale per Romagna Acque: per svolgere la propria attività, la Società necessita infatti di un patrimonio infrastrutturale quantitativamente ingente che genera ammortamenti di entità notevole sia in valore assoluto che in termini di percentuale sul valore della produzione.
Questi percepiscono un dividendo di 6 euro ad azione.
Questo per effetto delle condizioni contrattuali relative al finanziamento bancario ventennale attivato a inizio 2006 e dell’attuale andamento dei tassi di mercato. Al 31/12/2023 il debito residuo per tale finanziamento era di euro 2,4 mln: la riduzione rispetto all’anno precedente è dovuta al rimborso della rata annuale del finanziamento (-1,2 mln di euro).
A fine 2023 l’ammontare delle disponibilità finanziarie complessive (ovvero comprendendo sia ciò che è iscritto a bilancio nell’attivo circolante che nell’attivo immobilizzato) è stato pari a 43,4 mln di euro, con un incremento rispetto all’anno precedente di 4,1 mln di euro.
L’incremento è da ricondurre principalmente alla contingenza di fine anno relativamente all’incasso di crediti verso Hera previsti a inizio gennaio 2024 e avvenuti invece a fine 2023.
I principali impieghi del 2023 sono da ricondurre alla realizzazione degli investimenti operativi per circa 19,8 mln di euro e alla distribuzione di dividendi per 4,4 mln di euro; la principale fonte è data dall’autofinanziamento costituito dagli ammortamenti per 18,9 mln di euro.
Le imposte e tasse complessive assorbono 2,3 mln di euro; tuttavia la Società ha percepito contributi in conto esercizio per 1,6 mln di euro da ricondurre principalmente a: 0,5 mln di euro per crediti di imposta per le agevolazioni fiscali previste dal governo a sostegno delle imprese per i costi di approvvigionamento di energia elettrica, 0,5 mln di euro per contributi statali a suo tempo concessi per coprire il previsto disavanzo finanziario e di gestione nella fase di avvio dell’attività di fornitura d’acqua all’ingrosso, 0,3 mln di euro per contributi incassati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per interventi effettuati al fine di incrementare i margini di sicurezza della diga di Ridracoli.
Di questi, 0,8 mln di euro sono stati destinati ai comuni montani sui cui territori insistono le principali opere di captazione della risorsa idrica “Ridracoli” (in applicazione di regolamenti interni che danno attuazione a impegni di tipo statutario) e 1,1 mln di euro per spese di rappresentanza e liberalità.
Le spese di rappresentanza sono relative a tutte le iniziative realizzate allo scopo di far conoscere l’operato della Società nel territorio e di sensibilizzare la collettività sui temi dell’acqua, della tutela della risorsa idrica e dell’ambiente; nello specifico, riguardano la partecipazione ad eventi istituzionali oltre che a progetti di educazione ambientale nelle scuole, manifestazioni culturali e sportive.
Le liberalità, per 0,6 mln di euro, riguardano erogazioni che trovano riferimento per 0,2 mln di euro nel “Regolamento sull’assegnazione di contributi art bonus” adottato dal 2018, per 0,2 mln di euro a favore delle province di Forlì/Cesena e Ravenna per le calamità che hanno interessato questi territori a seguito delle alluvioni di maggio 2023 e per il restante ad erogazioni a enti diversi e università.
Sarebbe tuttavia limitativo attribuire alla collettività la distribuzione del valore aggiunto solo nei suddetti termini, perché la Società rinuncia a importanti ricavi al fine di contenere gli impatti sulla tariffa applicata all’utente finale da parte del gestore del SII. Rispetto all’applicazione delle vigenti norme tariffarie del SII, su proposta dell’Ente d’Ambito, la Società ha accettato di rinunciare a quote di ricavi di spettanza sia per quanto concerne la tariffa dell’acqua all’ingrosso sia per quanto riguarda i canoni riconosciuti dal gestore del SII per i beni dallo stesso realizzati e gestiti ma finanziati e di proprietà della Società.
Tale accettazione è coerente con gli indirizzi impartiti dai soci, enti pubblici locali della Romagna, di perseguire il massimo contenimento delle tariffe del SII applicate all’utente finale, compatibilmente con la sostenibilità economica e finanziaria della Società.
Si tratta semplicemente di una “diversa modalità” di distribuzione del valore aggiunto.