LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI

Per Romagna Acque la produzione di energia da fonti rinnovabili è realizzata attraverso:

• centrali idroelettriche che sfruttano i salti altimetrici dell’acqua;
• impianti fotovoltaici situati in alcuni dei principali siti di Romagna Acque.

L’energia elettrica prodotta viene utilizzata principalmente per alimentare gli impianti della Società, riducendo quindi i prelievi dalla rete elettrica, mentre la quota di energia non autoconsumata viene ceduta alla rete elettrica nazionale attraverso convenzioni con il GSE o a libero mercato.

Al momento attuale Romagna Acque gestisce:

• fotovoltaico: 7 impianti attivi (di cui 4 suddivisi in 2 sezioni, il tutto regolato con 10 convenzioni con il GSE), oltre all’impianto della Standiana (con un contratto di vendita diretta dell’EE);
• idroelettrico: 6 microturbine idroelettriche (equivalenti a 6 convenzioni GSE), oltre alla centrale idroelettrica di Monte Casale (con un contratto di vendita diretta dell’EE).

IL 2020 È STATO UN ANNO POSITIVO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTE RINNOVABILE, CON UN RISULTATO RECORD PARI A 10.240.090 KWH.

Il deciso aumento rispetto al 2019 è dovuto principalmente alla maggiore produzione di energia delle centrali idroelettriche (+9,3%) che hanno beneficiato di un’annata idrologica più favorevole rispetto alla precedente.

Anche gli impianti fotovoltaici hanno segnato un aumento considerevole della produzione (+27,5%), in parte dovuto alla realizzazione nel corso del 2020 e all’allacciamento nel mese di ottobre dell’impianto fotovoltaico della Standiana (circa 1 MWp)

Per quanto riguarda la produzione idroelettrica, l’impianto principale della Società è rappresentato dalla centrale idroelettrica di Monte Casale

DA GIUGNO 2000 LA CENTRALE DI MONTE CASALE SFRUTTA IL SALTO ALTIMETRICO, PARI A CIRCA 100 M, TRA L’IMPIANTO DI POTABILIZZAZIONE DI CAPACCIO E LE VASCHE DI RACCOLTA SITUATE A MONTE CASALE (BERTINORO), GENERANDO UNA POTENZA DI 1 MWH.

Non sono stati realizzati nuovi impianti nel 2020 per la produzione di energia rinnovabile idroelettrica, ma si possono considerare entrate a regime tutte le centrali idroelettriche previste nel piano energetico precedente

NEL 2020 LE CENTRALI IDROELETTRICHE HANNO PRODOTTO COMPLESSIVAMENTE UN QUANTITATIVO DI ENERGIA PARI A 9.278.592 KWH, CON UN AUMENTO DI CIRCA IL 9% RISPETTO AL 2019.

L’incremento è dovuto principalmente alla maggior quantità di acqua turbinata proveniente dalla Diga di Ridracoli che ha comportato un aumento della produzione di energia da fonte idroelettrica, in particolare per la centrale di Monte Casale.

Tutte le centrali beneficiano degli incentivi GSE, tranne quella di Monte Casale, per la quale dal 2019 è stata riconosciuta anche la qualifica IGO dell’impianto, che ha permesso di ottenere nel 2020 7.173 certificati GO (Garanzia d’Origine) rilasciati dal GSE relativamente all’energia elettrica immessa in rete dagli impianti in esercizio alimentati da fonte rinnovabile.

Infine, è doveroso segnalare l’esistenza di un’altra centrale idroelettrica, in concessione ad Enel Green Power S.p.A., che sfrutta il salto altimetrico tra l’invaso di Ridracoli e le vasche di raccolta a Isola. Questa centrale è stata costruita sulla base di una convenzione stipulata con l’allora Consorzio Acque che prevede l’utilizzo da parte di Enel del primo salto altimetrico dell’acqua (250 m) per 50 anni, ovvero fino al 2031.

LA CENTRALE IN CONCESSIONE AD ENEL GREEN POWER S.P.A. HA UNA POTENZA DI CIRCA 7 MWH E NEL 2020 HA PRODOTTO 30.942.336 KWH.

Il piano energetico ha in previsione per i prossimi anni il rifacimento della Centrale di Monte Casale e l’identificazione e pianificazione di un ulteriore lotto di impianti idroelettrici al fine di incrementare ulteriormente la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e ridurre di conseguenza il coefficiente di dipendenza energetica.

Oltre alle centrali idroelettriche, la Società produce energia anche attraverso 7 impianti fotovoltaici realizzati a partire dal 2013, a cui si aggiunge l’impianto fotovoltaico della Standiana (circa 1 MWp), completato nel corso del 2020 e allacciato alla rete a partire dal mese di ottobre.

Sono stati implementati inoltre interventi e misure per ottimizzare l’efficienza degli impianti esistenti.

NEL 2020 GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI HANNO PRODOTTO UN’ENERGIA PARI A 961.499 KWH, CON UN SIGNIFICATIVO AUMENTO RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE: + 27,5%

Il piano energetico ha inoltre in previsione il completamento nel 2021 di altri due nuovi impianti, che permetteranno un incremento della produzione di energia e i cui dettagli sono riportati nei seguenti paragrafi.

IL PIANO PREVEDE ANCHE LA VALUTAZIONE DELL A RE ALIZ Z A ZIONE DI ULTERIORI IMPIANTI FOTOVOLTAICI NEI SITI DOVE CI SONO, CONTESTUALMENTE, DISPONIBILITÀ DI SUPERFICIE E UN ELEVATO CONSUMO ENERGETICO, AL FINE DI MASSIMIZZARE L’AUTOCONSUMO E DI CONSEGUENZA LA CONVENIENZA ECONOMICA E AMBIENTALE DEI PROGETTI.

Sempre nell’ambito delle fonti rinnovabili, è in fase di progettazione la riqualificazione degli impianti termici e di climatizzazione degli ambienti nel centro operativo di Capaccio. Questo innovativo intervento prevede l’installazione di pompe di calore che utilizzano l’acqua proveniente dalla Diga di Ridracoli come vettore per produrre energia termica, migliorando in maniera significativa i rendimenti complessivi e riducendo i consumi energetici associati alla climatizzazione e al riscaldamento degli ambienti.

Prosegue inoltre la valutazione da parte della Società sul tema idrogeno, in merito al quale si segnala che l’Energy Manager è stato inserito in diverse commissioni (Utilitalia, Elettricità Futura e Confindustria) con lo scopo di valutare se l’evoluzione della tecnologia può portare delle opportunità per Romagna Acque.

Si segnala infine la collaborazione con il Tecnopolo di Rimini (CIRI) per la valutazione del ciclo di vita del servizio idrico di Romagna Acque (tramite l’applicazione della metodologia LCA) per:

• valutare le prestazioni ambientali ed energetiche del servizio di Romagna Acque (produzione di 1 m3 di acqua) nell’intero ciclo di vita;
• valutare il ciclo di vita relativo a possibili scenari futuri (es. nuovi invasi, recupero acque reflue, ecc.) al fine di garantire un approvvigionamento sicuro e di qualità, anche alla luce dei cambiamenti climatici.