L’EMERGENZA ALLUVIONE IN ROMAGNA

L’alluvione che ha drammaticamente colpito la Romagna nel maggio del 2023 – in due momenti distinti, prima il 4 e il 5 maggio e quindi in maniera molto più grave a partire dal 16 maggio – ha avuto ripercussioni notevoli, inevitabilmente, anche per Romagna Acque, da vari punti di vista.

Non solo per quanto riguarda le strutture coinvolte e danneggiate, quindi i danni subiti, ma anche per lo sforzo messo in campo dall’intera struttura e in primo luogo dagli operatori territoriali allo scopo di garantire la regolare distribuzione della risorsa idropotabile sul territorio anche nei momenti in cui la situazione era più critica.

Va detto subito che questo obiettivo è stato raggiunto, anche a costo di sforzi umani notevoli. La distribuzione idrica non si è mai interrotta, mantenendo le necessarie caratteristiche qualitative dell’acqua, anche nelle ore più drammatiche dell’alluvione, quando la furia dell’acqua ha rotto gli argini e inondato città e paesi – Forlì, Cesena e Faenza in primo luogo.

Premesso questo, le problematiche affrontate – in alcuni casi non ancora del tutto risolte al momento della redazione del presente documento, a più di un anno di distanza – sono state numerose.

Diverse cabine sono state allagate, in varie zone della Romagna; a Civitella, una frana importante ha scalzato il tubo della condotta idrica, fortunatamente senza romperlo e quindi senza interrompere la fornitura; si sono registrati diversi problemi lungo il corso del Savio; l’impianto ravennate della Standiana è stato a lungo a rischio di allagamento, a causa del livello del limitrofo Fosso Ghiaia, e si è stati a un passo dall’evacuazione, per fortuna scongiurata; sempre per quanto riguarda la Standiana, l’eccessiva torbidità dell’acqua del canale adduttore proveniente dal CER (e quindi l’impossibilità di un trattamento adeguato) ha obbligato a una temporanea sospensione della fornitura; la rottura dell’argine del fiume Lamone ha creato problemi analoghi all’acqua in accesso al potabilizzatore Bassette di Ravenna; nel riminese, ci sono stati problemi sia sul torrente Uso (con piccole esondazioni) che riguardo al Marecchia, dove l’erosione di un argine ha creato criticità anche ai vicini laghi Zaganti per diverse settimane.

Probabilmente il danno più evidente è stato quello subito dalla centrale forlivese dei Romiti, travolta dalla piena e allagata il 17 maggio: i lavori di ripristino sono ancora in corso e la centrale da quel momento non è utilizzabile.

Il contemporaneo verificarsi di tutte queste situazioni emergenziali ha quindi costretto la Società a sforzi notevoli e celeri per evitare disservizi o per ripristinare al più presto le situazioni più critiche.

Complessivamente, i danni stimati dall’Area Produzione di Romagna Acque ammontano a circa 3/3,5 milioni di euro.

L’“EROE” DI MODIGLIANA

Un episodio particolarmente significativo ed emblematico dell’abnegazione messa in campo dagli operatori di Romagna Acque durante l’alluvione si è registrato a Modigliana, in una delle aree maggiormente colpite dalla furia degli eventi.

Vidmer Gardelli, dipendente di Romagna Acque ed esperto in carica al Servizio Fonti di Forlì-Cesena, durante l’alluvione di maggio è rimasto isolato all’interno di un impianto della valle del Marzeno dove era andato a svolgere interventi di emergenza, fondamentali per garantire la continuità del servizio idropotabile dell’intero comprensorio in una situazione decisamente drammatica.

Bloccato in loco a causa di una frana e senza contatti telefonici, Gardelli è stato infine messo in salvo dalla Protezione Civile.

Qualche mese dopo, a seguito di questo encomiabile comportamento, Gardelli ha ricevuto un particolare riconoscimento da parte del sindaco di Modigliana, Iader Dardi: la statuetta di Don Giovanni Verità (sacerdote modiglianese ottocentesco che fu amico di Garibaldi e la cui statua campeggia in paese), un omaggio che viene consegnato a personalità importanti o che si sono distinte per azioni specifiche.

Nel 2023 lo stesso riconoscimento è stato consegnato al Presidente Mattarella e al Generale Figliuolo, per la loro presenza a Modigliana a seguito dell’alluvione.