IL SERVIZIO DI MANUTENZIONE: UNA GARANZIA DI EFFICIENZA IMPIANTISTICA IN TUTTE LE CONDIZIONI DI ESERCIZIO

Nel corso del 2022 la Società ha deliberato e riproposto ad ATERSIR il proprio Piano Operativo degli Interventi (POI 2020-2023), strumento fondamentale della programmazione dell’attività.

Nel tempo si è reso necessario apportare alcune modifiche a tale programma relativamente ad aspetti quali ad esempio: tempi di attuazione, importi o tipologia di alcuni interventi, e in certi casi c’è stato bisogno di prevederne di nuovi.

Pertanto si è provveduto all’aggiornamento della programmazione di tutti gli interventi con cadenza annuale fino a tutto il 2023.

I NUOVI OBIETTIVI GENERALI DELLA PIANIFICAZIONE SONO, COME SEMPRE, ORIENTATI A DARE ADEGUATA RISPOSTA A TUTTI GLI ASPETTI, QUANTITATIVI E QUALITATIVI, DI SICUREZZA DELL’APPROVVIGIONAMENTO IDRICO, NEL RISPETTO DEL D. LGS. 152/2006.

In tale contesto i nuovi obiettivi della pianificazione sono finalizzati anche a soddisfare i recenti ulteriori adempimenti regolatori, fra cui la necessità di assicurare un continuo miglioramento chimico-fisico ed organolettico dell’acqua distribuita.

Il POI, inoltre, tiene conto del progressivo invecchiamento della rete dell’acquedotto della Romagna e quindi della necessità che, in un orizzonte di medio periodo, dovranno essere eseguiti interventi strategici per garantire un efficace funzionamento delle principali opere (condotte ed impianti) e contestualmente permettere di eseguire manutenzioni straordinarie in alcuni tratti di condotte senza pregiudicare l’approvvigionamento idrico.

La realizzazione delle opere di ampliamento di reti ed impianti o di miglioria e manutenzione straordinaria permetterà di garantire il mantenimento anche per il futuro degli attuali livelli di servizio all’utenza.

Si tratta di opere in alcuni casi anche di notevole importo e di grande impegno tecnico, che necessitano dell’applicazione delle conoscenze tecniche specifiche maturate all’interno della Società in decenni di gestione dei sistemi acquedottistici.

In considerazione delle esigenze espresse, delle stringenti necessità legate in particolare alla vetustà di parte degli impianti e anche dell’andamento dei cambiamenti climatici – che sembrano manifestare accelerazioni non programmabili, che potranno richiedere approcci differenziati nel tempo – appare indispensabile un netto miglioramento della capacità di sviluppo dei progetti e della loro gestione, con particolare riferimento al controllo dei tempi di approvazione che potranno richiedere accordi speciali.

Riepilogando si dovrà:

garantire una dotazione impiantistica in grado di fornire la risorsa idrica anche in annate siccitose;

salvaguardare al meglio le strutture dal rischio di rotture o disservizi importanti;

perseguire il miglioramento dei sistemi di potabilizzazione e di conseguenza della qualità della risorsa distribuita;

analizzare i rischi che possono determinare disservizi per la fornitura, in termini sia quantitativi che qualitativi;

ridurre il rischio di mancato approvvigionamento anche attraverso l’arricchimento e la diversificazione delle fonti idriche, in considerazione dell’ulteriore necessità di ridurre lo sfruttamento di acque profonde, mediante un progetto e un piano di migliorie e manutenzioni ordinarie e straordinarie.

Dopo avere focalizzato le criticità dell’attuale sistema infrastrutturale, sono stati sviluppati specifici studi e ricerche per individuare e attuare le soluzioni tecniche più efficaci.

ANCHE NEL 2023 LE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE HANNO RIGUARDATO PRINCIPALMENTE I SEGUENTI ASPETTI.

INTERVENTI DI MANUTENZIONE DELLE CONDOTTE IDRICHE

  • Interventi di manutenzione straordinaria delle condotte adduttrici principali soggette a deterioramento interno/esterno: questo tipo di interventi è possibile solo con prolungati fuori servizio delle condotte stesse. Con la dotazione impiantistica attuale (assenza di chiusure ad anello efficaci) non sono possibili interventi programmati di manutenzione straordinaria senza causare disservizi prolungati di fornitura alle utenze interessate. La strategia adottata dalla Società prevede la realizzazione di condotte a supporto delle condotte adduttrici principali esistenti (chiusure ad anello), che permetteranno manutenzioni straordinarie programmate e/o alla bisogna senza provocare disservizi di utenza.
  • Valutazione per il ripristino della corrosione passante nelle appendici di scarico, senza prolungati fuori servizio della condotta adduttrice principale, e possibile recupero/bonifica del tronchetto interessato da corrosione interna su condotte in acciaio: si stanno valutando sistemi per bonificare la condotta senza necessità di scavo della condotta interessata limitando il disservizio per l’utenza.
  • Modifiche dei sistemi di scarico su alcuni tratti di condotte che hanno permesso la bonifica dei tronchetti di scarico (adottati su un tratto della condotta Cesenatico-Bellaria).
  • Monitoraggio degli interventi di ripristino perdite e riparazione rotture su archivio storico.
  • Monitoraggio dello stato di corrosione interna per verificare il deterioramento e la vita residua delle condotte in acciaio (metodologia in corso nella cosiddetta “condotta principale Santa Sofia-Monte Casale” e da estendersi su altre tratte).

CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI

Nello sviluppo del piano di efficientamento energetico già citato nei paragrafi precedenti sono state realizzate le seguenti attività.

Messa a regime dell’implementazione dell’archivio dei consumi di energia elettrica utilizzata e prodotta creando la base-dati che consente il monitoraggio dei consumi specifici (kWh/m3) delle forniture con incidenza elevata e/o su zone /aree specifiche.

Messa a regime del sistema di rilevamento KPI sui principali impianti e/o aree produttive

Piano di sostituzione delle macchine in occasione di revamping e di manutenzione straordinaria (pompe, motori, ecc.) nell’ottica di una maggior efficienza energetica.

Regolazioni e modifiche idrauliche che consentono un minor utilizzo di energia elettrica per sollevamento. A riguardo, si è completato e affinato il nuovo modello della rete dell’acquedotto della Romagna che potrà consentire un miglior utilizzo delle reti di adduzione, a seguito della fornitura di un simulatore idraulico. Il nuovo modello, che andrà a sostituire quello precedentemente implementato, consentirà:

maggior sicurezza idraulica;

minori consumi energetici legati alla gestione del sistema idraulico;

verifica idraulica per la realizzazione di nuove condotte da prevedersi nel POI;

controllo in tempo reale dello stato di funzionamento della rete dell’acquedotto della Romagna, per anticipare malfunzionamenti e avere un monitoraggio continuo su anomalie, possibili rotture e perdite di risorsa idrica.

CONTENIMENTO DEI COSTI DI SMALTIMENTO FANGHI

La messa a regime di un impianto di sedimentazione fanghi presso l’impianto Bassette di Ravenna, avvenuta da alcuni anni, ha consentito anche per il 2023 una sensibile riduzione del costo dello smaltimento dei fanghi prodotti dall’impianto di potabilizzazione.

Si sta inoltre valutando l’adozione di diverse opportunità per la disidratazione spinta dei fanghi, che consentirebbe un’ulteriore riduzione dei costi di smaltimento degli stessi.

Si evidenzia che il progetto di implementazione di un sistema di ultrafiltrazione, potabilizzazione e revisione by pass della galleria di derivazione a Capaccio (cod. ARSI2014RAAC0006) consentirà di recuperare il sedimento delle vasche di Isola (fango pompabile) tramite l’invio al sedimentatore dell’impianto di potabilizzazione di Capaccio per la successiva centrifugazione; questa operazione potrà produrre economie nello smaltimento dei fanghi.

PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI LEGATI ALL’APPROVVIGIONAMENTO IDRICO E REPERIMENTO DI FONTI ALTERNATIVE AGGIUNTIVE

Con gli interventi di miglioramento dell’approvvigionamento idropotabile delle aree montane e collinari non interconnesse all’acquedotto della Romagna sarà possibile quanto segue.

1) Potenziare le fonti di carattere sorgentizio.

2) Migliorare gli apparati di captazione esistenti e realizzare nuovi campi sorgentizi, attraverso le seguenti attività:

individuazione delle aree passibili di sbarramento e verifica della loro capacità di invaso;

verifiche preliminari di tipo geologico e geo-
meccanico del sito di sbarramento e del perimetro idraulico sotteso dall’invaso;

analisi idrologiche e idrauliche volte a una prima definizione dei volumi idrici ritraibili dalle singole opere;

prima definizione dello schema idrico di adduzione ottimale al fine di allacciare i principali centri abitati di interesse.

Sono state inoltre completate le prime fasi di studio finalizzate al miglioramento dell’approvvigionamento idropotabile delle utenze interconnesse all’acquedotto della Romagna.

Si tratta di interventi a carattere strutturale e strategico a servizio di abitati interconnessi al sistema dell’acquedotto della Romagna che hanno come scopo principale l’aumento della disponibilità della risorsa in annate siccitose.

Le strutture oggetto di studio sono:

grandi dighe;

opere di presa;

nuove interconnessioni con sistemi idrici esistenti,

condotte di adduzione e potabilizzatori con potenzialità adeguata;

nuove stazioni di pompaggio.

SERVIZIO MIGLIORIE IMPIANTISTICHE

Dall’1/1/2019 l’Area Produzione e Gestione Acqua e Energia è stata implementata con un nuovo servizio denominatoServizio Migliorie impiantistiche”.

Tale servizio, oltre alla completa gestione dei due accordi quadro manutentivi in essere presso Romagna Acque, si è da subito attivato per verificare la possibilità di implementazione della manutenzione degli impianti della Società, attraverso tecnologie che abbiano la finalità di prevenzione, ottimizzazione e miglioramento delle stesse.

Nel corso degli ultimi anni è stato portato a termine uno studio di assessment di manutenzione, propedeutico ad analizzare la validità e l’affidabilità degli attuali processi manutentivi applicati, ed è stata fatta una valutazione di massima sugli asset aziendali, sui quali prevedere e sviluppare le tecniche e metodologie analitiche predittive. In sostanza, l’assessment ha verificato che le modalità attuali, con le quali vengono effettuate le attività manutentive, sono da ritenersi valide ma ribadisce la necessità di modificare l’approccio, in termini di applicazione dell’ingegneria digitale, mediante lo sviluppo delle seguenti fasi principali.

Raccolta e digitalizzazione di tutti i dati inerenti la manutenzione degli impianti, allo scopo di renderli omogenei fra i vari servizi: definizione e conferma/modifica del livello attuale di schedulazione degli asset inserito sul software Giada o su altri supporti informatici, valutazione e standardizzazione della documentazione al momento esistente a corredo dei singoli asset, predisposizione e digitalizzazione della documentazione; la documentazione dovrà contenere anche i progetti/disegni digitalizzati delle reti e delle opere civili.

Valutazione delle attuali modalità utilizzate nel censimento dell’impiantistica, attualmente effettuato mediante apposite checklist dal personale delle aziende appaltatrici dei contratti quadro: verifica della necessità di rivedere le attuali checklist, implementando le stesse con eventuali ulteriori dati sulla parte impiantistica e nuove informazioni relative ai comparti opere civili, impianti elettrici, impianti TLCC.

Definizione e standardizzazione dei criteri necessari alla predisposizione di anagrafiche dei vari componenti necessari alla manutenzione degli impianti, in funzione dell’acquisto dei componenti medesimi nonché della gestione del magazzino.

Applicazione delle tecniche di manutenzione proattiva e predittiva in siti specifici.

Definizione delle procedure e delle linee guida standard di intervento sugli impianti e sulle opere oggetto delle pratiche manutentive.

Inserimento di tutti dati nel nuovo supporto informatico di prossima acquisizione.

Generazione KPI per la diversificazione degli indicatori sui vari aspetti, a partire dai costi.

Analisi generale dei dati per ridefinizione Piano di Manutenzione Generale.

Nel corso del 2022, sono stati effettuati degli specifici corsi formativi per 3 tecnici interni, che hanno frequentato un corso di 4 giorni superando con profitto l’esame finale per l’abilitazione ad effettuare i rilievi a campo e le successive analisi dei dati vibrazionali delle macchine site sugli impianti dell’acquedotto.

Al termine del corso si è indetta una gara informale, fra diverse società del settore, e si è acquistato uno strumento per le analisi vibrazionali, corredato della necessaria strumentazione di supporto nonché del software di analisi e di 2 termocamere.

A fine 2022 si è proceduto ai rilievi su una parte delle macchine in diversi impianti dell’acquedotto (circa il 7/8%), con affiancamento operativo del consulente MIPU S.r.l., allo scopo di effettuare una prima campagna di rilievi a campo su cui basare le future valutazioni.

Ad agosto del 2023 è stato insediato uno specifico team con tecnici di diversi servizi della struttura, operanti in varie realtà geografiche, con l’obiettivo di continuare lo sviluppo e l’implementazione della manutenzione predittiva.

Nell’ultimo anno il team ha proseguito la raccolta dati a campo, in particolare per le analisi vibrazionali sulle macchine rotative e in misura inferiore per le verifiche con le termocamere sulle componenti elettriche. I dati raccolti sono stati elaborati e analizzati per verificare eventuali anomalie di funzionamento.

Per le anomalie riscontrate sono stati redatti i relativi report e gli stessi sono stati trasmessi al settore di competenza per condividere le risultanze delle elaborazioni ed effettuare le indagini supplementari sulle macchine interessate.

I dati rilevati e analizzati, oltre a fornire un supporto ai servizi che effettuano la conduzione degli impianti per ottimizzare la gestione degli stessi, consentiranno di programmare gli interventi di manutenzione in anticipo, rispetto all’attuale misura correttiva a guasto, nonché di ridefinire eventualmente i piani generali di manutenzione.

PERCORSI FORMATIVI E DI ADDESTRAMENTO SPECIFICO

Sono stati realizzati percorsi di formazione e di addestramento dedicati, in relazione alle posizioni e alle funzioni caratterizzate da professionalità di alto livello tecnico-specialistico, strategiche per garantire un corretto funzionamento del sistema acquedottistico e assicurare la continuità del servizio di fornitura idrica in ogni condizione.

REDAZIONE DEI PIANI DI SICUREZZA DELL’ACQUA (PSA)

Secondo le direttive emanate, i Piani di Sicurezza dell’Acqua (PSA) devono essere costruiti con il fine di evidenziare le criticità complessive del singolo acquedotto/zona di fornitura omogenea (stessa tipologia di risorsa in un areale identificato da Hera), per individuare gli interventi che potranno risolvere le criticità alla luce delle nuove normative in merito al rispetto dei parametri analitici di nuova definizione.

Per quanto sopra, Romagna Acque ed Hera, in qualità di gestori della produzione e della distribuzione, hanno condiviso e concordato che la realizzazione/redazione dei PSA sarà rappresentata da documenti comuni dove le criticità saranno esposte e valutate congiuntamente.

Romagna Acque ed Hera hanno quindi sottoscritto un accordo in cui vengono definiti gli aspetti logistici e procedurali per giungere alla redazione dei Piani di Sicurezza dell’Acqua nell’ambito romagnolo secondo le specifiche dettate dall’Istituto Superiore della Sanità.

Queste redazioni dei Piani di Sicurezza, in cui Romagna Acque ed Hera sviluppano per la propria competenza i documenti per la valutazione delle criticità impiantistiche e ambientali, andando a creare delle matrici di rischio a seguito delle quali vengono definite e proposte le azioni di miglioramento e attenuazione del rischio, sono in corso già da 4 anni.

Al team di lavoro partecipano attivamente, oltre alle strutture interne delle rispettive Società, anche i tecnici di AUSL, ARPAE e i tecnici dei comuni interessati che forniscono la documentazione necessaria, con le valutazioni degli aspetti ambientali connessi alle zone di fornitura individuate e in particolare alle fonti di approvvigionamento in capo a Romagna Acque.

AD OGGI SONO STATI COMPLETATI E INVIATI ALL’ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITÀ, PER LA SUCCESSIVA VALIDAZIONE, CIRCA IL 25% DEI PIANI DI SICUREZZA INDIVIDUATI E NECESSARI.