PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA
Alla luce del nuovo quadro normativo, Romagna Acque ha aggiornato il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPCT) per il triennio 2021-2023.
La “Legge Anticorruzione” (190/2012) ha portato a una più marcata e specifica attenzione nei confronti di alcuni fenomeni che il legislatore definisce a rischio corruzione. A seguito dell’introduzione di tale legge nel quadro dei provvedimenti normativi italiani, al tradizionale approccio repressivo si è affiancato di fatto un metodo marcatamente preventivo e a contrasto amministrativo.
Si assiste così all’introduzione di un nuovo “sistema” di contrasto alla corruzione, che sembra appunto partire da una nozione di corruzione amministrativa più ampia di quella penale, la cosiddetta maladministration: a fronte di un mantenimento della definizione penalistica del concetto di corruzione, si amplia il campo di applicazione, ovvero si passa dalle specifiche condotte individuali a scenari organizzativi più ampi, dove viene preventivamente gestito il “rischio potenziale” o il conflitto d’interessi “apparente”.
In quest’ottica, fortemente influenzata dal diritto internazionale, risulta quindi fondamentale dotarsi di regole e misure organizzative sia di tipo procedurale che programmatiche. Nel merito, la Società ha adottato a partire dal 2015 il proprio Piano di Prevenzione della Corruzione e Trasparenza (PTPCT), che aggiorna e monitora costantemente, a cadenza almeno annuale.
Queste vengono elaborate dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza insieme agli altri soggetti coinvolti nella predisposizione dello stesso.
Il PTPCT di Romagna Acque è parte integrante del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs 231/2001 e prende in esame i seguenti elementi.
Leggi, normative generali e specifiche che regolamentano la struttura societaria e l’attività costituente l’oggetto sociale della stessa.
Sistema organizzativo della Società: chiara definizione delle responsabilità attribuite e delle linee di dipendenza gerarchica, dell’esistenza della contrapposizione di funzioni, della corrispondenza tra le attività effettivamente svolte e quanto previsto dalle missioni e responsabilità previste nell’organigramma della Società.
Contesto interno ed esterno: individuazione delle attività esposte al rischio di corruzione, con conseguente mappatura delle aree di rischio sulla base delle caratteristiche della Società (Risk Assessment), e di informazioni utili riguardanti il territorio d’interesse, di ordine culturale, sociale, economico, di potenziale impatto anche sulla Società.
Protocolli di controllo: procedure formalizzate (anche ai sensi del MOG 231) che regolamentano le attività svolte dalle strutture nelle aree a rischio, tenendo conto non solo delle fasi negoziali, ma anche di quelle di istruzione e formazione delle decisioni aziendali.
Sistema autorizzativo: i poteri autorizzativi e di firma coerenti con le responsabilità organizzative e gestionali assegnate e/o concretamente svolte, le procure rilasciate e le deleghe gestionali interne, alla luce dell’organigramma aziendale.
Sistema di controllo di gestione di Romagna Acque: i soggetti coinvolti nel processo e la capacità del sistema di fornire tempestiva segnalazione dell’esistenza e dell’insorgere di situazioni di criticità generale e/o particolare.
Principi etici formalizzati: i principi contenuti nel Codice Etico di Romagna Acque.
Sistema disciplinare: il sistema diretto a sanzionare l’eventuale violazione dei principi e delle disposizioni volte a prevenire la commissione dei reati, sia da parte dei dipendenti della Società, dirigenti e non, sia da parte del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e dei collaboratori esterni.
Comunicazione al personale e sua formazione: le forme di comunicazione all’interno e all’esterno della Società e la formazione del personale.
Nei primi mesi del 2022, a seguito degli esiti del monitoraggio del PTPCT 2021-2023 e agli aggiornamenti normativi nel frattempo intervenuti, è stata elaborata la proposta di aggiornamento del PTPCT 2022-2024, introducendo alcune azioni di miglioramento conseguenti sia agli esiti del riesame del PTPCT 2021-2023, sia agli aggiornamenti normativi intervenuti. Nel corso del 2022 il Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza (RPCT), ha monitorato lo stato di attuazione, ovvero il rispetto e l’applicazione delle misure contenute nel PTPCT.
Nel periodo in esame non risultano provvedimenti disciplinari conseguenti alla violazione del Codice Etico e neppure che siano pervenute segnalazioni che prefigurino responsabilità disciplinari e penali legate ad eventi corruttivi.
TRASPARENZA E ACCESSIBILITÀ ALLE INFORMAZIONI
Il D. Lgs. 97/2016 ha apportato significative novità in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza soprattutto negli enti di diritto privato controllati e partecipati. In particolare, la principale novità sta nell’aver affiancato, quale strumento di trasparenza, il nuovo accesso generalizzato agli obblighi di pubblicazione già disciplinati dal D. Lgs. 33/2013, oltre ad aver esteso l’ambito soggettivo di applicazione non solo alle Pubbliche Amministrazioni ma anche ad altri soggetti sia di natura pubblica che privata.
La trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività dell’intera Società, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.
Nel rispetto delle disposizioni sul segreto d’ufficio, industriale e di protezione dei dati personali, concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo di risorse pubbliche e nella realizzazione di servizi pubblici.
Le disposizioni sulla trasparenza contribuiscono a definire il livello essenziale delle prestazioni erogate dalla Società, anche ai fini di prevenzione e contrasto della corruzione e della cattiva amministrazione, a norma dell’articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione.
Il sito internet istituzionale: la sezione “Società Trasparente”
La sezione è strutturata secondo le disposizioni in materia contenute dalla delibera ANAC n. 1134/2017.
Per ogni informazione da rendere disponibile sul sito, è stato individuato un referente per la messa a disposizione del dato ed è stato inoltre individuato il referente per la pubblicazione dei dati.
La procedura può essere così sintetizzata:
- le informazioni relative agli adempimenti di trasparenza sono trasmesse dai vari responsabili aziendali al responsabile dell’Area Servizi con le modalità, i tempi e i termini previsti, per ogni adempimento, in specifiche schede di lavoro;
- il responsabile dell’Area Servizi provvede tempestivamente alla pubblicazione sul sito istituzionale, anche tramite il supporto di personale interno alla propria area.
I dati, le informazioni e i documenti oggetto di pubblicazione rimangono pubblicati per un periodo di cinque anni, decorrente dall’1 gennaio dell’anno successivo a quello da cui decorre l’obbligo di pubblicazione e comunque fino a che gli atti pubblicati producono i loro effetti (ad eccezione degli obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo e i titolari di incarichi dirigenziali nonché gli obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi di collaborazione o consulenza, i cui dati devono essere pubblicati entro tre mesi dall’elezione, dalla nomina o dal conferimento dell’incarico e per i tre anni successivi alla cessazione del mandato o dell’incarico dei soggetti). Decorsi tali termini, i relativi dati e documenti sono accessibili ai sensi dell’articolo 5 del D. Lgs. 33/2013.
L’accesso civico
Ai sensi dell’art. 5 del D. Lgs. 33/2013, la Società ha assicurato e assicura l’esercizio del diritto all’accesso civico.
Tale articolo è stato novellato dal D. Lgs. 97/2016 e, con l’entrata in vigore del nuovo istituto, l’accesso civico è stato esteso a tutti i dati e documenti detenuti dalla Società, non solo a quelli oggetto di pubblicazione, come in precedenza. Le eccezioni a detta regola si sostanziano in ipotesi tassative (art. 5 bis del D. Lgs. 33/2013), collegate al rispetto di interessi “giuridicamente rilevanti” sia pubblici (sicurezza pubblica e nazionale, difesa e questioni militari, relazioni internazionali, politica e stabilità finanziaria ed economica dello Stato, conduzione di indagini sui reati e il loro perseguimento, regolare svolgimento di attività ispettive) che privati (protezione dei dati personali, libertà e segreteza della corrispondenza, interessi economici e commerciali di una persona fisica o giuridica).
Nel corso del 2022 è stata presentata 1 richiestadi accesso civico generalizzato.
La privacy
Un aspetto di rilievo che, se pur indirettamente, incide sulle regole di accesso civico e in particolare quello generalizzato, è dettato dall’emissione del “Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali” (GDPR – 2016/679), entrato pienamente in vigore il 25 maggio 2018, e della Direttiva che regola i trattamenti di dati personali nei settori di prevenzione, contrasto e repressione dei crimini.
Più in generale, nell’ambito delle attività svolte, la Società può venire a conoscenza di dati personali, ovvero informazioni relative a persone fisiche identificate o identificabili, e quindi gestirli. Pertanto, in Romagna Acque sono state adottate precise regole procedurali, costantemente aggiornate; in particolare, sono stati individuati i soggetti aziendali attivamente coinvolti nella gestione della privacy.
Inoltre, alle persone fisiche a cui si riferiscono i dati personali, vengono fornite le informazioni relative a ciascun trattamento.
I soggetti terzi che trattano dati personali per conto della Società sono tenuti a sottoscrivere appositi accordi di nomina al responsabile del trattamento, contenenti gli obblighi e le istruzioni che si impegnano a rispettare.
La protezione dei dati personali avviene anche attraverso la mappatura dei trattamenti e la valutazione dei rischi ad essi connessi e delle conseguenti misure preventive necessarie per evitare l’accesso non autorizzato, la perdita e la modifica non richiesta di dati personali.
La considerazione che gli atti potenzialmente oggetto di richiesta di pubblicazione o trasmissione possano contenere anche dati personali (sia di cittadini che di funzionari) induce infatti a effettuare valutazioni riguardanti proprio il confronto tra il diritto alla conoscenza del richiedente e il diritto alla protezione dei dati del/dei controinteressato/i, specialmente in occasione di un accesso civico generalizzato.