I PROGETTI PER L’AMBIENTE E LA COLLETTIVITÀ
RIDRACOLI E IL RECUPERO DELLE ANTICHE INFRASTRUTTURE
Dopo la costruzione della Diga, l’impegno dell’allora Consorzio Acque sul fronte ambientale è stato quello di minimizzare l’impatto prodotto dall’opera sul territorio, mentre sul fronte dello sviluppo sociale, culturale ed economico da subito si è operato per perseguire vari obiettivi, a partire dal recupero delle antiche infrastrutture del Borgo di Ridracoli, a valle della Diga, che era destinato a un inarrestabile declino, dopo la quasi scomparsa per emigrazione della popolazione.La Società ha ripristinato gli edifici più significativi e sviluppato un programma di recupero, con l’obiettivo di salvaguardare un’importante traccia della presenza umana nell’alta valle bidentina, destinandola a luogo deputato a un turismo amico della natura.
Le strutture ricettive sorte impegnano i giovani del luogo in un’attività economica che propone, ed impone, la tutela del territorio e la manutenzione del patrimonio ambientale e infrastrutturale.
Il principio di base è quello di accogliere studenti, cittadini, gruppi sociali, turisti italiani e stranieri, a cui far conoscere il sistema Diga e il territorio circostante nelle sue varie e qualificate valenze, con l’ausilio di un valido servizio di guide. È stata inoltre aperta alla pesca sportiva una parte delle sponde del lago, attività subordinata allo studio sulle condizioni ittiogeniche dell’invaso e controllata attraverso un servizio di vigilanza “a vista” delle aree di pesca.
Infine, in presenza di condizioni meteorologiche favorevoli, è possibile visitare il lago per mezzo di un natante elettrico.
L’IMPORTANZA DI IDRO – ECOMUSEO DELLE ACQUE DI RIDRACOLI
Nello statuto di Romagna Acque è previsto che la Società “possa concorrere, nelle forme ritenute più opportune, a programmi e iniziative di valorizzazione ambientale, crescita culturale ed equilibrato sviluppo economico e sociale”. In tale contesto, a fianco dell’antico Borgo di Ridracoli, da luglio 2004 la Società ha realizzato “Idro – Ecomuseo delle acque di Ridracoli”, che è stato poi ristrutturato e riaperto con un allestimento rivisitato e rinnovato nel marzo 2018.
Composto da vari spazi tematici e in grado di soddisfare la curiosità e suscitare l’interesse di un numero crescente di visitatori, l’ecomuseo è articolato in varie strutture e crea un sistema aperto, continuamente implementabile, con spazi dedicati a proposte culturali innovative e ad esperienze non riproducibili altrove. Consente inoltre un’ottima organizzazione logistica legata ai servizi e una più efficace cura del territorio, dal momento che ne migliora la conoscenza e permette l’approfondimento delle problematiche ivi affrontate.
Grazie al rinnovato allestimento, più immersivo e coinvolgente, i visitatori sono ancora più protagonisti.
La sostenibilità, i cambiamenti climatici, i servizi ecosistemici, il rapporto uomo-natura sono solo alcuni degli elementi tematici affrontati, pur mantenendo la centralità del tema della risorsa idrica a cui il sistema è naturalmente vocato.
Fin dalla sua nascita, Idro rappresenta una struttura importantissima per Romagna Acque, sotto vari punti di vista. È polo d’eccellenza in una logica di didattica, soprattutto rivolta alle giovani generazioni, che ha come obiettivo l’opportuna informazione sull’unicità della risorsa idrica e sul suo corretto utilizzo: informazione che nel rinnovato allestimento si arricchisce di particolari che vanno di pari passo con la crescita della Società in termini di infrastrutture, come il recente potabilizzatore della Standiana a Ravenna, e di reti.
La sua attività di divulgazione è sempre attiva e un esempio è rappresentato dal progetto
“La mia acqua”, promosso da Romagna Acque, che coinvolge 80 classi all’anno, per circa 2.000 studenti, delle scuole dei territori di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.
Idro è anche importante in termini di richiamo turistico: Ridracoli è ormai da anni un polo di attrazione per tutto l’Appennino forlivese, con ricadute assai positive per l’intero territorio.
E Romagna Acque ha a cuore da sempre, fin dalla sua nascita negli anni Sessanta, le sorti dei territori in cui opera, principalmente di quelli in cui sorge la diga di Ridracoli, che dopo più di mezzo secolo rimane il suo “serbatoio” più importante e in qualche modo il suo simbolo.
Un successo di cui non parlano solo i numeri, ma anche le testimonianze lasciate negli anni dai visitatori che hanno trovato nel museo la celebrazione e la sintesi del contesto geografico, imponente e di estrema bellezza, in cui il museo stesso si trova inserito.
IL CENTRO OPERATIVO DI CAPACCIO COME POLO CULTURALE
Molto importante, per i risvolti previsti nei rapporti con il mondo della cultura e della ricerca, è il centro didattico, con annessa foresteria, che si trova in località Capaccio di Santa Sofia.
La struttura, identificata quale centro operativo della Società, immersa nel verde e dotata di strumenti tecnologicamente avanzati, ha già ospitato stage universitari e convegni di livello nazionale ed internazionale a cui hanno preso parte personalità di rilievo in ambito culturale e della tecnica idraulica, geologica e ambientale.
IL PROTOCOLLO D’INTESA CON IL PARCO DELLE FORESTE CASENTINESI PER INCENTIVARE ATTIVITÀ TURISTICO-AMBIENTALI
A maggio 2014, la Società ha firmato un protocollo d’intesa con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna3 per la promozione di politiche di sviluppo di attività turistico-ambientali. In passato i due enti avevano siglato un analogo protocollo di intenti, che ha permesso di verificare i benefici di una pianificazione e programmazione condivisa di interventi nel campo turistico, educativo ed ambientale.
Con questo nuovo protocollo, le parti si impegnano, nei limiti dei rispettivi ruoli, a far convergere le reciproche azioni verso obiettivi condivisi di sviluppo di attività turistico-ambientali. Sono state identificate diverse possibili tipologie di intervento.
• Azioni congiunte di tutela del parco, delle biodiversità e delle connesse reti e infrastrutture turistiche.
• Sviluppo della ricerca scientifica in vari ambiti operativi, quali:
– le metodologie di intervento per contenere il trasporto di sostanze solide ai fini di tenere sotto controllo l’interramento dell’invaso;
– le capacità di trattenuta di CO2 da parte delle diverse tipologie di bosco presenti nel bacino di raccolta dell’invaso;
– la tutela delle acque interne ad aree protette.
• Iniziative di promozione turistica del territorio attraverso azioni di collaborazione con altri soggetti del settore, al fine di sviluppare attività sinergiche di formazione, ricerca e didattica.
IL PROTOCOLLO D’INTESA CON I VIGILI DEL FUOCO
Nel novembre 2020, la Società ha firmato con la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco un protocollo d’intesa di durata quinquennale, basato sul controllo del territorio, su una serie di modalità̀ operative e sul reciproco scambio di buone pratiche per il miglioramento della sicurezza in generale e in ambienti confinati e particolarmente complessi.
Romagna Acque gestisce infatti centinaia di siti in tutta l’area della Romagna e ha fra i suoi obiettivi l’attivazione di efficaci misure di prevenzione, anche degli incendi, e di contenimento delle conseguenze dannose per i lavoratori, l’ambiente e la salute. Sia Romagna Acque che la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco sono interessate a migliorare le procedure operative che possono garantire un migliore e più efficace soccorso all’utenza e una maggior sicurezza dei propri operatori, nonché a sviluppare gli standard di sicurezza per interventi in ambienti complessi.
Ecco allora lo scopo dell’accordo, volto a creare una stretta collaborazione fra i due soggetti nell’ambito territoriale su cui insiste l’attività di Romagna Acque, attraverso esercitazioni di emergenza svolte dai Vigili del Fuoco presso gli impianti di Romagna Acque, tramite apposite procedure di gestione e coordinamento delle emergenze, grazie a momenti di incontro seminariale per la verifica delle attività svolte e allo scambio reciproco di informazioni mirate ad affinare e rendere più efficaci ed efficienti le severe procedure di emergenza.
3 La diga di Ridracoli si trova all’interno del Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
IL CABLAGGIO DELLA FIBRA OTTICA
L’attività relativa alla fibra ottica, al pari di altre, non fa parte del core business primario della Società ma si è sviluppata via via nel corso degli anni diventando, fra le altre cose, un importantissimo supporto per lo sviluppo di diverse aree in cui opera Romagna Acque.
La Società si è da tempo resa consapevole della grande potenzialità contenuta nelle proprie infrastrutture, compresa la rete in fibra ottica utilizzata per il telecontrollo e telecomando dell’Acquedotto della Romagna e degli impianti annessi.
Con l’intento di dare la massima valorizzazione a questa risorsa, in piena sinergia con gli enti locali soci, la Regione Emilia-Romagna e le altre realtà di public utilities del territorio, sono stati individuati due grandi obiettivi:
contribuire alla costruzione della rete telematica avanzata delle pubbliche amministrazioni romagnole, fungendo da dorsale geografica ad alta copertura territoriale;
rendere disponibili diffusamente nel territorio i vantaggi derivanti dalla presenza di infrastrutture per telecomunicazioni in banda larga, con le relative ricadute in termini di servizi al cittadino, alle realtà produttive e agli operatori turistici.
Con tali intenti, fin dal 1997, Romagna Acque ha coordinato il gruppo di lavoro tecnico degli enti e delle società romagnole che ha studiato e messo a punto le prime ipotesi operative; attività che ha trovato poi piena attuabilità grazie all’intervento della Regione con la realizzazione della rete regionale Lepida.
Tale rete si caratterizza fortemente per:
• l’integrazione con pari dignità dei territori “svantaggiati” (vallate, zone periferiche), che, risultando poco appetibili da parte degli operatori privati, rischiano di rimanere emarginati dai processi in corso legati all’e-government;
• l’altissima potenzialità del mezzo trasmissivo, con capacità di banda pressoché illimitata, sicuramente capiente anche per le esigenze evolutive del lungo periodo;
• la disponibilità di una rete che consente agli Enti Soci un fortissimo abbattimento dei costi di esercizio per le telecomunicazioni;
• l’attuazione di un progetto che non si sovrappone a eventuali iniziative di operatori privati, ma ne integra il processo, ritagliando opportuni vantaggi alle Pubbliche Amministrazioni.
Nel corso dell’anno sono stati formalizzati i rinnovi di vari accordi con soggetti locali e nazionali che operano nel mercato delle telecomunicazioni; tali accordi riguardano sia l’ambito di utilizzo delle fibre ottiche sia i collegamenti “senza fili” ospitati presso i siti della Società e dedicati alla diffusione della banda larga a cittadini e imprese con inclusione delle aree svantaggiate, quali vallate montane e piccoli centri.