CHI SIAMO
La Società effettua la produzione e la fornitura all’ingrosso della risorsa per le province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini al gestore del Servizio Idrico Integrato (SII).
COS’È IL SII
Per Servizio Idrico Integrato si intende l’insieme ottenuto dall’unificazione verticale dei diversi segmenti di gestione dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione d’acqua a usi civili, di fognature e depurazione delle acque reflue, regolamentato per la prima volta in Italia dalla L. 36/94 (la cosiddetta Legge Galli).
Il servizio è legato quindi alla gestione amministrativa dell’acqua in tutte le fasi del processo idrico.
SOGGETTI E RUOLI DEL SII IN ROMAGNA
Nel territorio delle tre province della Romagna (Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini), il Servizio Idrico Integrato è strutturato come segue.
- Romagna Acque – Società delle Fonti S.p.A. ha il ruolo di produttore della risorsa idrica per usi civili, a seguito di specifico affidamento regionale, a partire dal 2009 e con scadenza al 2027.
- Hera S.p.A. ricopre il ruolo di gestore per l’utente finale.
- Regione Emilia-Romagna, Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e i Rifiuti (ATERSIR) e Autorità di Regolazione per l’Energia Elettrica, Reti e Ambiente (ARERA) sono altri soggetti istituzionali parte del SII con compiti di regolamentazione, pianificazione e controllo dell’intero servizio nel territorio di riferimento.
COSA FA ROMAGNA ACQUE ALL’INTERNO DEL SII
In qualità di fornitore all’ingrosso del Servizio Idrico Integrato, Romagna Acque gestisce gli impianti, le reti e i serbatoi che costituiscono il complesso acquedottistico denominato “acquedotto della Romagna”.
Tale complesso trae origine dalla derivazione di acque pubbliche presenti nel territorio ed è costituito da opere, infrastrutture, impianti di rilievo intercomprensoriale, interprovinciale e interregionale per la raccolta dell’acqua (captazione), il successivo trattamento (potabilizzazione o altro processo intermedio) e quindi la consegna – in alcuni casi anche attraverso il transito in serbatoi di accumulo (adduzione) – al gestore del servizio idrico incaricato della distribuzione all’utente finale, attualmente Hera.
A questo si aggiunge una quota limitata destinata ad usi industriali. Per volumi marginali la fornitura è effettuata anche alla Repubblica di San Marino e al gestore del Servizio Idrico Integrato della provincia di Pesaro-Urbino.
IL SII E LE TARIFFE DI VENDITA DELL’ACQUA
Tra le diverse attività assegnate ai soggetti istituzionali vi è anche la determinazione delle tariffe di vendita dell’acqua all’ingrosso, come meglio descritto nel capitolo dedicato al Capitale Finanziario.
La tariffa rappresenta il corrispettivo riconosciuto al gestore per lo svolgimento delle attività riconducibili al SII e copre quindi i costi operativi sostenuti per la gestione del servizio e la manutenzione ordinaria, nonché i costi capitale (ammortamenti ed oneri finanziari) sostenuti per le opere del servizio idrico realizzate o acquisite dal gestore.
Le modalità per il calcolo delle tariffe medie applicate all’utente sono definite da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) e, in applicazione di tali criteri, ATERSIR determina l’entità delle componenti di costo ammesse nel calcolo.
La tariffa finale applicata si articola poi nelle componenti relative ai servizi effettivamente erogati al singolo utente: servizio di acquedotto, servizio di fognatura e servizio di depurazione.
Pertanto, una parte della tariffa applicata all’utente determina il ricavato di Romagna Acque per la vendita della risorsa idrica.
Grazie alla collaborazione di ATERSIR è stato possibile determinare l’incidenza dell’operato di Romagna Acque sull’intera tariffa, che si attesta mediamente al 18,67% nel periodo 2014-2021.
Più dettagliatamente, in presenza di tariffe diverse nelle tre province in cui Romagna Acque opera, l’incidenza media è pari al 20,07% della tariffa applicata a Ravenna, 21,29% a Forlì-Cesena e 14,68% a Rimini.
In considerazione del proprio ruolo, Romagna Acque si impegna da sempre a ridurre quanto più possibile il proprio peso rinunciando costantemente a considerevoli parti di tariffa. Basti pensare che nel 2022 le rinunce con effetti diretti sul conto economico sono ammontate a 5,9 mln di euro e nel 2021 a 3,6 mln di euro.
Per un maggiore dettaglio si rinvia al paragrafo “3.1 La tariffa dell’acqua all’ingrosso”.