LETTERA AGLI STAKEHOLDER

Cari Lettori,

quella che state per leggere è la prima edizione del Bilancio Integrato redatta da Romagna Acque – Società delle Fonti S.p.A., dopo quindici edizioni di Bilancio di Sostenibilità.
Il Bilancio Integrato è stato reso obbligatorio per le grandi imprese dalla legge 254/2016, che ha recepito in Italia la Direttiva Europea 2014/95/UE in materia di informativa non finanziaria; non lo è però per Romagna Acque, vista la sua peculiarità strutturale. Non era insomma dovuto, per l’azienda, passare al nuovo strumento: eppure si è scelto ugualmente di perseguire questo obiettivo, non solo e non tanto per lo strumento in sé, ma soprattutto per la filosofia che sta a monte della scelta effettuata.
Il Bilancio Integrato – per come è inteso dalla norma che lo ha introdotto – presuppone una decisa ottimizzazione dei processi informativi interni.

UN “CAMBIO DI PASSO” CHE SI CONCRETIZZA ANCHE, MA NON SOLO, IN UN DOCUMENTO COMUNICATIVO IN GRADO DI RAPPRESENTARE IL MODO DI PENSARE INTEGRATO DEL MANAGEMENT E DI TUTTA L’ORGANIZZAZIONE.

Al tempo stesso ha lo scopo di coinvolgere in maniera sempre più completa e organica le diverse aree e le molteplici professionalità che concorrono all’operato quotidiano di Romagna Acque.
La logica di passare al Bilancio Integrato si pone infatti un ulteriore sfidante obiettivo: quello di superare la semplice logica della “rendicontazione annuale” – che pure manterrà un momento di presentazione ufficiale, nonché un documento di sintesi cartacea del valore di dodici mesi – puntando invece ad una serie di aggiornamenti rendicontativi, settore per settore, che verranno resi noti tramite i più agili strumenti on line. Fornendo cioè una comunicazione illustrativa di come strategia, governance, performance e prospettive di una organizzazione, consentano di creare valore, non solo di tipo economico-finanziario, ma anche di tipo sociale ed ambientale: per questo, il documento che avete fra le mani contiene informazioni rilevanti sia di tipo finanziario sia di tipo non finanziario.
Non deve trattarsi però di un semplice riepilogo dei dati delle altre comunicazioni (Bilancio di Esercizio, rendiconti finanziari, Bilanci di Sostenibilità).

DEVE ESSERE UN DOCUMENTO IN GRADO DI RENDERE ESPLICITA LA CONNETTIVITÀ DELLE INFORMAZIONI, AL FINE DI COMUNICARE IL MODO IN CUI VIENE CREATO VALORE NEL TEMPO.

Una novità che permetterà agli Stakeholder di essere informati in maniera più puntuale sull’evoluzione delle attività societarie e che al tempo stesso potrà essere un efficace stimolo interno per garantire tempistiche e rendicontazioni con ancor maggior rigore rispetto a quanto già accada oggi.
Ciò non toglie che il documento cartaceo che state per leggere – al pari di quanto accadeva per il Bilancio di Sostenibilità – continuerà a rendicontare anno dopo anno, in maniera trasparente, chiara e tempestiva, l’esito delle iniziative e degli impegni assunti e fornire una prospettiva futura attraverso i propri programmi di attività. Rimanendo cioè uno strumento integrato delle tre dimensioni fondamentali dell’operato aziendale (ambientale, sociale ed economica): pur non essendo società quotata, riteniamo da tempo che per una realtà articolata come Romagna Acque la sola dimensione economica non sia più una rappresentazione futura attendibile e soddisfacente ma che si debba, più appropriatamente, rappresentare la creazione di valore generato e che questa direzione rappresenti la vera dimensione di sviluppo delle proprie iniziative.
In questa dinamica, il Bilancio attuale integra il “vecchio” Bilancio di Sostenibilità con quello di Esercizio. Per una Società come la nostra, il Bilancio Integrato ha dunque l’obiettivo di rappresentare un ulteriore passo avanti in termini di chiarezza rendicontale e comunicativa. Per dare il senso (anche in maniera immediatamente visiva) di uno strumento in parte nuovo, la Società aveva previsto per questa prima edizione un layout grafico rinnovato rispetto ai Bilanci degli anni passati, individuando indicazioni visive originali che potessero essere sviluppate anche nelle edizioni successive, come elemento di continuità.
Purtroppo, però, l’emergenza Coronavirus ha impedito di raggiungere quest’obiettivo per l’attuale edizione.
È questo il motivo per cui il documento relativo al 2019 mantiene una continuità assoluta con gli strumenti presentati nelle tre annualità precedenti. Il nostro obiettivo è quello di arrivare al 2021 anche con un’impostazione grafica diversa.
La pandemia, peraltro, ha avuto ben altri effetti oltre a quello ora ricordato. Innanzitutto, ha spinto l’azienda ad organizzare un’attività in gran parte basata sullo smart working, riducendo quindi al minimo il contatto con gli Stakeholder. Le sedi operative sono sempre state aperte e presidiate, ma in ogni circostanza possibile è stata preferita una modalità di lavoro in remoto, chiedendo agli utenti di relazionarsi con gli operatori non di persona, ma attraverso il telefono o i vari strumenti informatici.
Ciò non toglie che l’attività di Romagna Acque sia proseguita ininterrottamente, per continuare a garantire a tutto il territorio romagnolo la costante fornitura di risorsa idropotabile e i vari servizi accessori indispensabili per questo obiettivo primario. Sempre per le comprensibili motivazioni di sicurezza, sono rimaste chiuse per tutta la fase del lockdown anche realtà come la Diga di Ridracoli e l’Ecomuseo “Idro”, solitamente visitate sia dalle scolaresche che dal pubblico tout court.
Ma la conseguenza più drammatica del Coronavirus, quella che resterà purtroppo irreversibile, è stata la scomparsa del Direttore Generale Andrea Gambi. Un evento assolutamente improvviso ed inatteso, visto che ha colpito una persona in salute, allenata e in perfette condizioni.
Purtroppo, però, a seguito del contatto casuale con un focolaio del virus in ambiente extra lavorativo, si è ammalato ed è deceduto nel giro di una decina di giorni. Questa disgrazia, che ci ha lasciato sgomenti, priva l’azienda di una personalità che è stata cruciale negli ultimi otto anni: entrato a Romagna Acque nel luglio 2012, ne era stato Amministratore Delegato fino al dicembre 2017; dal gennaio 2018, vincendo un concorso pubblico promosso dalla stessa Romagna Acque, era diventato Direttore Generale (uscendo dunque dal CdA di cui era stato membro fin dal suo ingresso in azienda). Andrea era una persona preparata e costantemente “sul pezzo”, in grado di unire la gestione del presente con una lungimiranza rara, che ha fatto crescere tantissimo Romagna Acque in questi anni, anche grazie all’intensificarsi di collaborazioni con atenei e con centri di ricerca di prima grandezza – di cui Gambi fu ispiratore e propulsore – che hanno permesso a Romagna Acque di raggiungere un ruolo sempre più autorevole anche nel complesso dibattito nazionale sulla gestione della risorsa idropotabile.
Infine, c’è un altro passaggio fondamentale legato alle conseguenze del Coronavirus.

ROMAGNA ACQUE PUÒ RIVESTIRE UN RUOLO DI “VOLANO ECONOMICO” IN UNA FASE DI EVIDENTE DIFFICOLTÀ, SE NON PROPRIO DI CRISI, COME QUELLA CHE STIAMO VIVENDO A SEGUITO DELLA PANDEMIA.

Questo in virtù della sua dimensione, della sua capacità economica e finanziaria, delle operazioni infrastrutturali che deve attuare e, soprattutto, degli stretti legami che ha con tutto il territorio.
Romagna Acque ha in cantiere diversi progetti per investimenti significativi e possiede le risorse per attuarli. Nel prossimo futuro, dovrà cercare di far sì che questi progetti siano cantierabili in tempi rapidi, come aspetto di aiuto al rilancio dell’economia romagnola. Obiettivo della Società potrà essere quello di farsi parte attiva con i principali interlocutori deputati a fornire il rilascio delle autorizzazioni, per far sì che vengano accelerati i progetti (così da vederne la realizzazione il prima possibile) e le autorizzazioni portate avanti con celerità, anche a partire dai piani afferenti la nuova programmazione della Regione Emilia- Romagna (primo fra tutti, il Piano di Tutela delle Acque).
Struttura fondamentale per lo sviluppo del territorio romagnolo negli ultimi decenni è la Diga di Ridracoli, a cui si sono aggiunti di volta in volta altri investimenti per impianti o condotte che hanno ampliato progressivamente le fonti di approvvigionamento e quindi la sicurezza idropotabile di residenti e turisti.
Le crescenti difficoltà di approvvigionamento – dovute all’antropizzazione, alla crescita del turismo e recentemente anche alle modificazioni delle dinamiche di piovosità legate ai cambiamenti climatici – sono state superate grazie alla strategia messa in atto da diversi anni, legata agli interventi strutturali, all’implementazione di nuove fonti idropotabili, alla loro integrazione e alla sempre più forte collaborazione con le strutture della bonifica: l’entrata in esercizio, nel 2015, del potabilizzatore Standiana a Ravenna ha garantito la continuità dell’esercizio e fornito garanzie importanti, soprattutto per il turismo costiero e per la qualità delle acque prodotte. La scelta di investire su questa fondamentale nuova opera (e su tutte le collegate reti di interconnessione) si è dimostrata assolutamente opportuna: in assenza della Standiana il nostro sistema infrastrutturale avrebbe vissuto più di una situazione critica, che si sarebbe potuta superare solamente ricorrendo a misure di emergenza e a deroghe sulla qualità del servizio, così da evitare conseguenti e probabili effetti negativi sull’economia turistica costiera. Tutto ciò dimostra la continua necessità di guardare sempre avanti nel tentativo di agire per tempo mediante adeguati supporti previsionali.

OCCORRONO COSTANTI STIMOLI E ISPIRAZIONI PER AFFRONTARE CON COERENZA, DETERMINAZIONE, LUCIDITÀ E INTEGRAZIONE  TERRITORIALE LE SFIDE CHE SI PALESANO ALL’ORIZZONTE.

Sfide legate innanzitutto alla necessità di garantire la risorsa idropotabile, sempre più minacciata da cambiamenti climatici significativi nel loro futuro evolversi, oltre che evidenti per forza e intensità di manifestazione.
Il cambiamento climatico sfida la nostra capacità di generare scorte di acqua sufficienti per tutti, a prescindere dalle condizioni meteoclimatiche sempre più estreme, che vedono l’alternarsi di stagioni siccitose e asciutte con eventi alluvionali improvvisi (i cosiddetti flash floods). I fenomeni estremi sono la conseguenza di variazioni di temperature del pianeta, di entità via via maggiore, che modificano l’impatto energetico degli eventi naturali e accelerano i processi evapotraspirativi, con l’effetto di manifestazioni meteorologiche brevi che possono distruggere con sempre maggior frequenza ed estensione le infrastrutture e le attività umane, mettendo a serio rischio anche le condizioni di vita.

LA NOSTRA MISSION CI RICHIEDE DI PREVEDERE GLI INTERVENTI DA ATTUARE NEI PROSSIMI ANNI PER MITIGARE GLI IMPATTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI.

I corposi investimenti effettuati negli ultimi anni ci consegnano una dotazione di risorse, infrastrutturali e organizzative, che consente alla Romagna di vantare una condizione non critica, diversamente da quanto accade soprattutto in alcune province emiliane. Appare chiaro, tuttavia, che tutto ciò che può costituire oggi un soddisfacente grado di sicurezza richiede, per essere mantenuto, la dotazione di un maggiore stoccaggio idrico e la capacità di realizzare maggiori investimenti in modo veloce, utilizzando meno tempo (entro un tempo massimo di 10-15 anni) per progettazione, autorizzazione e realizzazione. Ciò significa confezionare proposte operative in breve tempo e la Società si è attivata in questo senso costruendo svariate convenzioni di ricerca che coprono i temi dell’approvvigionamento, dell’efficienza delle fonti, dell’intelligenza dei sistemi di gestione, della qualità dell’acqua, anche attraverso innovativi sistemi di potabilizzazione, del mantenimento della sicurezza e della qualità ambientale del territorio tenutario della risorsa, anche attraverso il sostegno a forme di economia circolare. Particolarmente importante al riguardo è la ricerca realizzata da un Consorzio composto dall’Istituto di Management della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, dall’Università Carlo Bo di Urbino e dal Centro Studi e Ricerche REF di Milano, che ha per obiettivo un innovativo e sfidante studio sull’identificazione del valore ambientale della risorsa idrica a livello locale e i cui risultati  dovrebbero essere presentati ufficialmente entro la fine del corrente anno.
Una futura garanzia di continuità e maggior sicurezza di approvvigionamento in termini di risorsa idropotabile è possibile grazie allo scenario delineato dall’importante Piano degli Investimenti e dal conseguente Piano Economico Finanziario, che hanno come obiettivo l’irrobustimento, la diversificazione e l’integrazione delle fonti del territorio. Un Piano degli Investimenti che si è progressivamente rafforzato proprio per fornire risposte adeguate anche alla possibile modifica, per impatto dei cambiamenti climatici in atto, della qualità dell’ambiente e dell’acqua.
Quanto precede evidenzia l’importanza di uno strumento come questo Bilancio, per sottolineare un ruolo sempre più importante della Società anche nel contesto sociale in cui opera. A valle del fondamentale lavoro di gestione dell’acqua – che rappresenta ovviamente il suo core business – Romagna Acque si sta caratterizzando sempre di più come un soggetto centrale nel dibattito sociale, economico, ambientale e culturale, nel nostro territorio e anche oltre. Lo fa organizzando convegni e manifestazioni, partecipando su invito ad iniziative altrui e fornendo contributi a dibattiti, workshop, fiere. Lo fa coinvolgendo i cittadini ogni volta che ve ne sia la possibilità, dai progetti mirati e dalle iniziative scolastiche sull’uso dell’acqua, agli eventi che hanno per palcoscenico Ridracoli e il suo Ecomuseo, ma anche partecipando a campagne di sensibilizzazione su tematiche sociali, sostenendo il lavoro di alcune Onlus in Africa, così come le attività della Lilt o dell’Istituto Oncologico Romagnolo con il quale si è avviata una specifica attività di ricerca mirata al miglioramento del rapporto tra acqua e salute.
Sono solo alcuni esempi, ma confermano una scelta forte e sicura, da parte di una realtà che peraltro è espressione di buona parte degli enti locali romagnoli. In un periodo di crisi – economica, di idee, di valori – il ruolo di una Società solida dev’essere anche quello di esporsi e di partecipare attivamente.

ROMAGNA ACQUE, NELLA PROPRIA ATTIVITÀ, AGISCE CONIUGANDO SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, ECONOMICA E SOCIALE.

Con la consapevolezza che, per conseguire tale obiettivo, sono importanti la competenza e la visione sugli obiettivi del futuro, un’adeguata struttura organizzativa e una capacità operativa improntata a una stretta collaborazione fra tutti i settori della Società: aspetti che troveranno in particolare una risposta significativa nel corso del prossimo anno, con importanti nuovi assetti organizzativi, il migliore sviluppo delle competenze professionali esistenti e l’inserimento di nuove ulteriori competenze. Vale la pena sottolineare come questa direzione abbia trovato nel tempo stimoli e propulsioni nelle qualificate azioni intraprese dall’Autorità Nazionale di Regolazione Energia Reti ed Ambiente (ARERA) e dall’Ente d’Ambito regionale (ATERSIR), così come all’interno degli organismi di rappresentanza fra gestori nazionale (Utilitalia) e regionale (Confservizi Emilia-Romagna). Questa complessità ci rafforza la consapevolezza dell’importanza della comunicazione e del dialogo con tutti gli interlocutori all’esterno e all’interno dell’azienda, per migliorare una condivisione che rappresenta un passaggio imprescindibile per l’efficacia dell’azione pubblica della nostra Società. Una complessità che richiede sempre di più un approccio integrato, multidisciplinare, “olistico”, che ha alla base – come primo irrinunciabile valore – una richiesta di responsabilità verso la natura, verso i cittadini e verso le giovani generazioni e che  trova nel concetto dell’etica ambientale e nella conseguente pratica applicativa – dei comportamenti e delle azioni – una nuova frontiera da raggiungere e garantire. Anche nel corso del 2019 è stata sostenuta questa visione e, nell’ottica di una sempre maggiore condivisione di risultati, aspettative e obiettivi, è stato messo in campo un ulteriore sforzo comunicativo grazie anche all’utilizzo del sito web, recentemente rinnovato, e del servizio di newsletter. D’altra parte, in diverse occasioni abbiamo potuto verificare ancora una volta una decisa attenzione positiva da parte della stampa (e dell’opinione pubblica) nei confronti dell’operato della Società, spesso citata quale esempio virtuoso di corretta gestione e lungimirante visione dagli stessi media.

CON TALI PRESUPPOSTI, IL BILANCIO INTEGRATO APPROVATO CONTIENE ALCUNI NUOVI FUTURI OBIETTIVI, A TESTIMONIANZA NON SOLO DELLA DINAMICITÀ E DELL’ARTICOLAZIONE DELL’ATTIVITÀ SVOLTA, MA ANCHE DELL’IMPEGNO E DELLA CONCRETEZZA CON CUI SI CERCA DI INTERPRETARE IL PROPRIO LAVORO, IL PROPRIO RUOLO E LA PROPRIA MISSIONE.

Tale documento, dunque, integrerà sempre di più la rendicontazione con l’indicazione di obiettivi futuri coerenti con quelli strategici definiti nei documenti ufficiali che scandiscono e programmano la vita aziendale, alcuni dei quali ricordati nei passaggi precedenti. Questo per far sì che il confronto avvenga sempre più in via preventiva, migliorando le ricadute e qualificando le scelte mediante una più metodica e scientifica analisi delle problematiche. Ne sono una testimonianza le incessanti azioni indirizzate all’efficientamento produttivo, tecnologico ed energetico, alla modifica dei propri assetti organizzativi e degli strumenti di gestione e all’allargamento dell’orizzonte temporale, al fine di scorgere per tempo le esigenze prodotte dall’evolversi delle condizioni.

Il Presidente
Tonino Bernabè